Fiera della maternità di Milano, parte l’inchiesta: spot all’utero in affitto o solo informazioni sulla fertilità?
L’inchiesta è scattata a seguito dell’esposto dell’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso, nei giorni successivi alla manifestazione, “Wish for a baby“, svoltasi lo scorso 20 e 21 maggio a Milano. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, ossia senza ipotesi di reato né indagati, su quella che era stata ribattezzata la “fiera della maternità”, manifestazione, contro la quale prima della sua apertura avevano puntato il dito una serie di associazioni cattoliche e partiti politici per il sospetto che venisse promossa anche la pratica dell’utero in affitto, vietata in Italia (in alto, la foto di un cartello esposto durante una delle proteste).
“Wish for a baby”: una fiera informativa legale o uno spot all’utero in affitto?
Il procuratore Marcello Viola ha assegnato all’aggiunto Letizia Mannella, alla guida del dipartimento fasce deboli, il compito di indagare sulla fiera “rivolta a tutte le coppie che desiderano avere figli per consentire loro di incontrare gratuitamente i migliori esperti di fertilità di tutto il mondo”, come si leggeva sul sito che aveva annunciato l’evento che, si sottolineava, era “puramente informativo”.
Il sospetto che si trattasse d’altro, però, era stato bipartisan, sia con le denunce arrivate da Lega e Fratelli d’Italia, poi da Alleanza Verdi-Sinistra. Dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano si è venuti a conoscenza dopo interrogazione del senatore Maurizio Gasparri al ministro della Giustizia Carlo Nordio. «La Procura della Repubblica di Milano non è intervenuta, come da diverse parti sollecitato, per impedire iniziative in palese contrasto contro le leggi vigenti in Italia in materia – ha scritto il vicepresidente del Senato in quota Forza Italia – si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga di dover valutare se disporre dei propri poteri ispettivi in relazione al contegno degli uffici giudiziari competenti».
FdI: “Giusto fare chiarezza su possibili violazioni di legge”
Sul fronte politico, per l’onorevole di FdI Carolina Varchi “è un bene che la procura di Milano abbia aperto un fascicolo per fare chiarezza su ‘Wish for a baby’”. “Da subito, noi di Fratelli d’Italia, avevamo denunciato le irregolarità di una manifestazione nel corso della quale si è, di fatto, propagandata una pratica vietata dalla legge italiana, l’utero in affitto. Io stessa avevo chiesto al Prefetto di impedire lo svolgimento della manifestazione“, commenta la deputata firmataria della proposta di legge sulla contro la maternità surrogata e l’utero in affitto. “Come maggioranza di governo, insieme ad altri partiti, avevamo protestato davanti all’ingresso della fiera dal momento che la legge italiana vieta già oggi a chiunque di ‘realizzare, organizzare o pubblicizzare la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità’. Ora, finalmente, si dà seguito ai nostri appelli. L’augurio è che la Procura accerti in tempi brevi le responsabilità di chi ha organizzato una fiera facendo cassa sui sogni di genitorialità e sulla mercificazione del corpo della donna”.