Dal Real Madrid al Brasile per vincere i mondiali 2026: la nuova avventura di Re Carlo Ancelotti
L’ultimo commissario tecnico straniero risaliva addirittura al 1965 ma il Brasile è alla ricerca della sesta coppa del mondo, quella che manca dal 2002 e che sarà l’obiettivo dei mondiali del 2026 che si svolgeranno tra Messico, Canada e Stati Uniti. Per arrivare alla coppa, la federazione ha scelto, a partire dal 1 giugno 2024, Carlo Ancelotti. L’attuale allenatore del Real Madrid rispetterà il contratto con le merengues per la prossima stagione, iniziando ad allenare i verdeoro dalla Coppa America, in programma tra undici mesi proprio negli Stati Uniti.
Le cinque Champions e il sogno della Selecao
Una carriera straordinaria per il tecnico emiliano, vincitore di un’infinità di trofei con Milan e Real Madrid. Cinque le Champions conquistate, due con i rossoneri e tre con i blancos, più un’infinità di scudetti e altri trofei prestigiosi. È l’unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto il titolo nei cinque principali campionati europei (Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna). Nel suo ricchissimo palmares spicca una grande delusione: la finale di Champions persa incredibilmente ai rigori con ad Istanbul nel 2005, alla guida del Milan contro il Liverpool, dopo avere chiuso il primo tempo in vantaggio per 3-0. L’approdo alla guida della Selecao ha l’obiettivo di vincere i mondiali del 2026, anche se dovrà fare i conti con una forte crisi di talenti e con un grande campione, Neymar, che pare sulla via del tramonto.
Rilanciato da Berlusconi
Grande centrocampista della Roma e della nazionale, vittima continua di infortuni, Carletto fu protagonista del Milan di Sacchi. Da allenatore, dopo una parentesi non felice alla Juventus fu rilanciato proprio da Silvio Berlusconi che lo volle alla guida del club rossonero . La vittoria della Champions nella finale di Manchester ai rigori del 2003 contro la Juventus lo consacrò al calcio internazionale. Vittoria replicata il 2007. Amato dai calciatori per il carattere placido, fuori dall’isteria che circonda il mondo del calcio, Ancelotti insegue ora il sogno di portare a casa il trofeo più prestigioso sulla panchina più suggestiva, quella che fu di Zagalo e Carlos Alberto. Sempre con la stessa, grande umiltà.