Berlusconi, terzo murales vandalizzato in due giorni a Milano. Il silenzio di Sala

14 Lug 2023 13:19 - di Antonio Nicolò

Vandalizzato in appena 48 ore anche il terzo murales che ritrae Silvio Berlusconi, ‘Pregiudicato’ è la grande scritta che appare questa mattina sulla targa toponomastica che il Cavaliere ha sottobraccio nell’ultima opera realizzata dall’artista Alessandro Palombo apparsa ad un mese esatto dalla scomparsa del Cavaliere. Le opere di Palombo con Silvio Berlusconi hanno generato dibattito e riflessione, e l’artista non si è arreso e ha sempre reagito con nuove opere fin dalla prima rimozione e dopo ogni vandalizzazione. “I gesti offensivi – si legge in una nota – non rispecchiano il sentire collettivo che si respira tra la gente del quartiere Isola che al contrario rivendica l’operato dell’artista e il suo spirito di libertà che tende alla coesione”. Sono moltissime le persone che in questi giorni stanno facendo sentire la loro vicinanza a Palombo, anche su quei canali social che raggruppano gli iscritti di un quartiere che da sempre ha la sua connotazione a sinistra: dal 1964 al 2004 infatti Via Volturno ha ospitato la sede storica milanese del Partito comunista, poi Pds e infine i Ds. Prevale il sentimento positivo contro ogni censura e a sostegno dell’arte e della libertà di espressione, sono molti i commenti di coloro che apprezzano lo spirito dei murales e il ritratto del Cavaliere nello stile pop e provocatorio che da sempre caratterizza l’arte di Palombo.

Il sindaco silente anche su Montanelli

Nessuna parola di condanna e di sdegno è giunta da Beppe Sala, il sindaco progressista che il leader di Forza Italia riteneva suo amico. Anzi, in una città piena di murales abusivi di ogni genere, proprio quello su Berlusconi era stato fatto rimuovere dal primo cittadino che si vanta di essere un paladino dei diritti civili ma diventa afono quando deve difendere i grandi esponenti della destra oggetto di contumelie pubbliche. Tre anni fa , all’epoca del vergognoso oltraggio alla statua di Montanelli dovettero passare giorni prima di una timida presa di posizione di Sala. Certo non adeguata alle offese arrecate a uno die più grandi italiani del novecento.

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