Ucraina, 22mila persone a rischio inondazione per l’attacco alla diga. Charles Michel: “Crimine di guerra” (video)

6 Giu 2023 11:30 - di Luciana Delli Colli
diga ucraina

La centrale idroelettrica che alimentava “completamente distrutta”; un “livello critico” dell’acqua in rapido avvicinamento; 22mila persone “a rischio inondazione” e per le quali sono state già avviate le procedure di evacuazione. Sono le prime, dirette conseguenze della distruzione della diga di Kakhova nella regione ucraina di Kherson, per la quale Kiev ha accusato Mosca di “terrorismo”, sentendosi di contro rispondere che l’attacco è stato operato dalle truppe ucraine. Sembra invece fugato “un immediato rischio per la sicurezza nucleare” alla centrale di Zaporizhzhia, secondo quanto riferito dall’Aiea, l’Agenzia atomica internazionale.

Charles Michel sulla diga distrutta in Ucraina: “Si qualifica come crimine di guerra”

Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, su Twitter ha fatto sapere di essere “scioccato dall’attacco senza precedenti alla diga di Nova Kakhovka. La distruzione di infrastruttura civili chiaramente si qualifica come un crimine di guerra e noi riterremo la Russia e i suoi rappresentanti responsabili”. Anche l’Onu ha condannato l’attacco: ”La distruzione della diga di Kakhovka mette in pericolo migliaia di civili, lasciandoli senza casa e con necessità di aiuti umanitari. I civili e le infrastrutture civili non sono un obiettivo”, ha scritto su Twitter l’Ocha, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.

Corsa contro il tempo per l’evacuazione: “livello critico dell’acqua” in poche ore

Sul caso il presidente Volodymyr Zelensky, che oggi incontrerà il cardinale Matteo Zuppi, ha convocato un consiglio di Sicurezza nazionale urgente, durante il quale ha ribadito le accuse a Mosca spiegando che l’attacco è stato sferrato alle 2.50 di questa mattina ed ha creato un allagamento che ha coinvolto circa 80 insediamenti. “I terroristi russi hanno effettuato una detonazione interna delle strutture della centrale idroelettrica di Kakhovka”, ha aggiunto in un post su Telegram. “È stato ordinato di effettuare l’evacuazione dalle aree a rischio e di fornire acqua potabile a tutte le città e località rifornite di acqua dal bacino idrico di Kakhovka. Le persone a rischio inondazione sono almeno 22mila, secondo quanto riferito dall’amministratore filorusso della zona, Vladimir Leontiev, parlando degli abitanti non di 80, ma di 14 insediamenti vicino alla diga. L’evacuazione è già iniziata e si tratta di una corsa contro il tempo: un funzionario ucraino ha avvertito che mancano solo cinque ore prima che l’acqua raggiunga un “livello critico”. Kiev ha denunciato che i russi bombardano Kherson durante le operazioni.

Kuleba: “Un crimine orribile: il più grande disastro tecnologico degli ultimi decenni in Europa”

“La distruzione da parte dei russi della diga di Kakhova è probabilmente il più grande disastro tecnologico degli ultimi decenni in Europa e mette migliaia di civili a rischio”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, sottolineando che questo è “un crimine orribile: l’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21esimo secolo, è cacciarla dall’Ucraina”. “Il mondo deve rispondere, immediatamente, non solo con le parole, ma con le azioni”, ha detto il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, affermando che la distruzione della diga Nova Kakhovka, “minaccia un disastro ambientale” nel sud dell’Ucraina. Shmyhal ha aggiunto che sono in corso le evacuazioni dalle zone a rischio di inondazioni e che le autorità stanno “valutando l’impatto ambientale e la minaccia” per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. “A causa della mancanza di accesso questo è difficile”, ha detto ancora affermando che la Russia “deve immediatamente ritirarsi” dall’impianto per “evitare ulteriori disastri”.

L’Aiea esclude “un immediato rischio per la sicurezza nucleare”

Anche l’Agenzia atomica internazionale ha fatto sapere che i suoi esperti stanno “monitorando con attenzione la situazione”, ma ha escluso “un immediato rischio per la sicurezza nucleare”. In precedenza l’agenzia nucleare ucraina, Energoatom, aveva ricordato come la distruzione della diga potrebbe avere conseguenze negative per la centrale, aggiungendo che comunque la situazione è sotto controllo. “L’acqua del bacino di Kakhovka è necessaria all’impianto per i condensatori delle turbine e i sistemi di sicurezza”, hanno spiegato da Energoatom, assicurando che al momento la riserva per il sistema di raffreddamento “è pieno” e “il livello dell’acqua è di 16,6 metri, che è sufficiente alle necessità dell’impianto”. Secondo quanto riferito dalle autorità ucraine la centrale idroelettrica alimentata dalla diga risulta invece “completamente distrutta dall’esplosione, avvenuta dall’interno, della stanza del motore” e “non può essere riparata”. 

La diga ucraina di Kakhovka grande come quella del Great Salt Lake dello Utah

Costruita nel 1956 a 30 chilometri ad est da Kherson, la diga di Nova Kakhovka sul fiume Dnieper è alta 30 metri e larga diverse centinaia e il suo bacino contiene circa 18 km cubici di acqua, lo stesso volume del Great Salt Lake nello Utah. La diga e il suo bacino garantiscono il rifornimento idrico, oltre che della centrale di Zaporizhzhia e della già citata centrale idroelettrica, anche della Crimea. Di grande importanza anche strategica, la diga è stata occupata dai russi subito dopo l’inizio dell’invasione e da allora è controllata da loro.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *