Titanic, una delle cinque vittime avrebbe preso anni fa gioielli dal transatlantico affondato
Una delle vittime del sommergibile di Ocean Gate, Paul Henri Nargeolet, 77 anni, era un appassionato di archeologia marittima. Era soprannominato «Monsieur Titanic». Perché nessuno meglio di lui – riferisce oggi Il Messaggero – conosceva la storia dei resti del transatlantico inabissatosi nel 1912 trascinando con sé 1.518 passeggeri (solo 705 si salvarono).
Secondo alcune voci malevole nei suoi confronti, l’esploratore francese avrebbe contribuito al recupero dai resti del transatlantico di oltre 5.000 manufatti tra cui anelli di diamanti e un lampadario, nonostante i rigorosi divieti di saccheggio.
Così Euronews ricostruisce la carriera del francese Paul-Henri Nargeolet. Era un ex sommergibilista diventato specialista di immersioni in acque profonde e appassionato di archeologia marittima. Ha trascorso la prima parte della sua carriera come ufficiale della Marina.
Nel 1986 è diventato responsabile dei sottomarini di intervento in acque profonde presso l’Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer). Un anno prima, un team guidato dallo scienziato americano Robert Ballard, in collaborazione con l’Ifremer, aveva trovato proprio il relitto del Titanic. Che nel 1987 lo stesso Nargeolet costeggiò a bordo del sottomarino francese Nautile. Nel corso degli anni sono seguite decine di altre immersioni che hanno portato alla luce diverse centinaia di oggetti.