Telefonate indesiderate: le Fiamme gialle confiscano le banche dati di 4 call center. È la prima volta

6 Giu 2023 15:50 - di Luisa Perri
telefonate moleste

Tempi duri per i call center molesti: arriva un intervento straordinario del Garante della Privacy contro il telemarketing selvaggio e le telefonate indesiderate. Sono state confiscate, infatti, per la prima volta le banche dati di alcuni call center e colpito il “sottobosco” con pesanti sanzioni per le società coinvolte.

I finanzieri del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche di Roma, in collaborazione con i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Verona, hanno confiscato all’alba di martedì 6 giugno le banche dati in uso ad alcune società che svolgevano attività illecite nel campo del telemarketing illegale. Le società coinvolte nella vicenda sono state sanzionate (Mas Srls per 200.000 euro, Mas Srl 500.000 euro, Sesta Impresa Srl 300.000 euro, Arnia società cooperativa per 800.000 euro), e due di esse sono state colpite dal provvedimento di confisca che sottrae loro la base di dati utilizzata per effettuare le attività illecite.

L’operazione si è svolta simultaneamente presso le sedi delle società interessate (nel veronese e in Toscana) e costituisce la prima occasione in cui il Garante dispone la confisca delle banche dati dei potenziali clienti. L’utilizzo dello strumento della confisca è il segno di un ulteriore innalzamento della strategia di contrasto da parte dell’Autorità, che, da un lato, sta collaborando attivamente con gli operatori virtuosi del settore per la definitiva approvazione di un codice di condotta, ma, dall’altro, non riduce la propria attività di controllo e repressione del telemarketing illegale e delle telefonate indesiderate.

L’attività, scaturita da una segnalazione della Compagnia della Guardia di Finanza di Soave (Verona), ha permesso di individuare le quattro società interessate, oggetto di successivi accertamenti svolti dal Garante con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche. Le medesime sono state ritenute responsabili di una serie di attività in aperta violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali. In particolare, quelle veronesi (Mas srl; Mas srls), mediante acquisizione di apposite liste illegalmente prodotte, contattavano decine di migliaia di soggetti, senza che questi avessero mai rilasciato il necessario consenso per il trattamento dei propri dati a fini di marketing, proponendo offerte commerciali di diverse compagnie energetiche, giungendo anche a proporre, dopo poco tempo, passaggi inversi fra queste, al fine di accrescere le proprie provvigioni.

Telefonate indesiderate: il blitz all’alba della Guardia di Finanza nella sede dei call center

I contratti così realizzati venivano poi girati alle due società toscane per l’indebito inserimento nel database delle compagnie, il tutto senza alcun formale incarico e in base a un sistema di distribuzione delle responsabilità in ambito privacy fittizio, meramente formalistico e con gravissime carenze nell’adozione di efficaci misure di sicurezza per la protezione dei propri sistemi.

Attività che, in sintesi, costituiscono una delle varie forme del c.d. ”sottobosco”, più volte indicato dal Garante quale causa dell’odierna espansione del telemarketing illegale: un fenomeno che si alimenta con affidamenti ed attività al di fuori delle norme, ma anche per un insufficiente controllo da parte delle grandi aziende committenti. L’odierna operazione, frutto di un partenariato regolato dal protocollo d’intesa tra il Garante per la protezione dei dati personali e la Guardia di Finanza, si inserisce nel quadro del potenziamento delle linee di presidio della legalità, a tutela di tutti i cittadini, in un segmento tanto importante quanto delicato.

 

Commenti

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  • marco 7 Giugno 2023

    Speriamo che questa operazione educhi gli altri call center a molestare meno gli utenti, infatti dalle ore 12:00 alle ore 15:30 è un susseguirsi incessante di chiamate non se ne pò più. Verrebbe voglia di gettar il telefono dalla finestra , ma non si può. anche se si inibiscono i n° loro continuano con altre centinaia di altri n°.

  • Sergio Pogliani 7 Giugno 2023

    Ora ci si può iscrivere senza alcun costo al RPO, ma non basta e seguitano a telefonare. TELECOM in testa alla graduatoria sgradita. Negli altri stati bisogna autorizzare preventivamente, mentre da noi bisogna scrivere per sospendere queste odiose chiamate. Dicono che “stanno lavorando”, ma non e’ vero: STANNO IMBROGLIANDO il prossimo. L’assenso telefonico per i contratti e’ una grande truffa. E per finire, usano sempre il TU , di chiara impronta bolscevica. Da chiudere tutti senza pieta’.

  • giulio sole 7 Giugno 2023

    sarebbe interessante conoscere i mandanti, cioè per quali (grandi) società lavoravano