Sos Federvini sulle etichette irlandesi, Lollobrigida: noi in prima linea per difendere il nostro vino

7 Giu 2023 13:39 - di Bianca Conte
Vino

Vino sotto attacco: le etichette irlandesi danneggiano il comparto e una produzione d’eccellenza. «La scelta irlandese mette sullo stesso piano consumo e abuso. Senza intervenire sull’educazione ad un approccio responsabile e moderato. E quel che è peggio, si rivelerà sostanzialmente inutile. Sulla questione, l’Italia ha saputo muoversi compatta, istituzioni e imprese. Ma ora dobbiamo continuare a fare squadra sul piano internazionale. Per evitare che il caso irlandese possa indurre altri Paesi a seguire la stessa strada». Lo evidenzia la stessa Micaela Pallini, presidente di Federvini, durante la sua relazione all’Assemblea generale dell’associazione a Roma, a proposito della questione degli health warning sulle etichette di bevande alcoliche in Irlanda, a pochi giorni dall’approvazione nel Paese del provvedimento.

Vino, l’allarme salute dell’Irlanda danneggia il settore

Un punto su cui dal primo istante il ministro Lollobrigida ha rilanciato con chiarezza d’intenti e collaborazione pragmatica la battaglia italiana, e non solo contro la decisione di Dublino di introdurre un’etichettatura per le bevande alcoliche – vino compreso –. Ma anche sostenendo il tema di un consumo consapevole e una posizione comune tra i Paesi partner, «tesa a informare correttamente, ma non a danneggiare delle produzioni, guardando solamente ad un aspetto della produzione stessa». Tanto che oggi la Pallini ha potuto ribadire: «L’Irlanda, e più in generale Bruxelles, guardino all’Italia. Ai valori della dieta mediterranea. E alla sua cultura di consumo consapevole».

Ed è inutile a combattere gli abusi

Una norma, quella irlandese, che preoccupa il comparto per le possibili conseguenze economiche sulle filiere produttive, contravvenendo al principio del libero scambio all’interno dell’Unione europea. E che prescinde dall’educazione al consumo moderato delle bevande alcoliche, che resta una delle mission essenziali di governo e Federvini. Un percorso rinvigorito proprio in queste ore, per quanto riguarda il Bel Paese, da un’indagine intitolata “Analisi sul consumo responsabile delle bevande alcoliche” a cura di TradeLab, presentata in occasione dell’assemblea generale di Federvini. Uno studio che rileva come gli italiani si distinguono per un consumo virtuoso delle bevande alcoliche, quasi sempre associato al cibo e a momenti di convivialità.

Vino, l’indagine che contraddice allarme e norma irlandese: 9 italiani su 10 bevono con moderazione

Nove italiani su dieci, ci dice l’analisi, consumano alcolici con moderazione (solo il 14% del campione dichiara di esagerare a volte). Il 78% li abbina sempre ai pasti. E che oltre il 74% degli interpellati pensa alla capacità di evitare l’abuso di alcol. Con il 72% consapevole delle problematiche e delle conseguenze correlate al consumo eccessivo. Non solo. Da un’altra ricerca realizzata da Nomisma per Federvini emerge inoltre un quadro che vede i cittadini del Bel Paese piuttosto avvezzi al tema delle certificazioni di qualità. Lo studio ha rivelato come il 53% del campione dichiari di conoscere il significato delle sigle Dop e Igp e li consideri una garanzia di qualità. Mentre un terzo degli intervistati, pur ammettendo di non sapere, si dice interessato alla materia.

L’esposto alla Commissione Ue contro gli “health warning” sulle etichette degli alcolici in Irlanda

Presupposti e conferme di cui le etichette allarmistiche irlandesi non tengono conto. E in merito alle quali la presidente di Federvini Pallini ha rinnovato il suo appello al governo italiano. Sottolineando: «Come Federvini insieme ad altre associazioni italiane ed europee abbiamo presentato un esposto alla Commissione Ue contro gli health warning sulle etichette degli alcolici in Irlanda, in quanto ci siamo appellati alla libera circolazione delle merci perché una informazione particolare da parte di un Paese membro contrasta con i cardini del mercato comunitario. E chiediamo al governo – è l’appello che la Pallini ha rivolto a Palazzo Chigi – che su questo ci supporti». A stretto giro, allora, è arrivata la rassicurazione del ministro Lollobrigida.

Lollobrigida: «Non lasceremo solo nessun settore italiano»

Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, infatti, rispondendo tempestivamente all’appello di Federvini, ha ricordato: «Non lasceremo solo nessun settore italiano. Sulla vicenda europea avrete notato delle posizioni che abbiamo assunto come governo molto ferme. A volte anche isolate. Ma non siamo soli: con Spagna e Francia ci siamo opposti a una distorsione del mercato dal punto di vista economico. Faremo tutti gli atti e le procedure per sostenere le azioni di natura associativa, e anche di natura propria, che competono al governo che cura gli interessi della nazione. Sempre a tutela di una produzione di eccellenza come quella del vino».

«Faremo tutti gli atti e le procedure per sostenere una produzione di eccellenza come quella del vino»

Non solo. Sempre in replica all’appello lanciato dalla presidente di Federvini Micaela Pallini affinché il governo italiano supporti l’esposto di alcune associazioni italiane ed europee sugli health warning dell’Irlanda, dall’assemblea di Federvini a Roma – a cui ha partecipato lo stesso ministro – Lollobrigida ha sottolineato: «Le nostre scelte intendo che siano logiche e coerenti, per garantire l’interesse delle nostre imprese e anche dei cittadini del pianeta». Aggiungendo: «Proveremo a fare un’azione che semplifichi. E a questo proposito abbiamo invitato l’associazione a darci gli strumenti che possono togliere di mezzo le criticità che si frappongono con i tanti impegni quotidiani che le persone che creano lavoro devono affrontare».

Vino, Lollobrigida: «L’Irlanda dovrebbe guardare all’educazione dei cittadini e non stigmatizzare un prodotto»

Concludendo laconicamente: «Ho grande pena per l’Irlanda, che è la terza nazione per presenza di alcolisti – ha rilevato Lollobrigida –. E che dovrebbe guardare all’educazione dei cittadini e non stigmatizzare un prodotto: il vino. Che è meno presente di altre bevande, anche se sta crescendo su quel mercato perché sta sostituendo prodotti meno nobili».

 

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