Scintille in tv, Sallusti smonta le battutine di Bersani: “Governa l’esecutivo, non la Corte del Conti” (video)

7 Giu 2023 11:29 - di Chiara Volpi
Sallusti Bersani

Apro confronto ieri sera a DiMartedì tra Sallusti e Bersani. Ci risiamo: l’esponente di Articolo1 prova a rilanciare in tv, a favore di telecamera, il solito “al lupo al lupo” con cui allertare gli ormai smaliziati elettori: “Attenti alla destra illiberale”. Un messaggio mimetizzato nelle pieghe di un assioma di partenza con cui il funambolico ex Leu tenta di rimanere in equilibrio sul filo di un discorso che recita alla fine sempre lo stesso mantra: quello di una sinistra in disarmo e afasica, all’arrembaggio da una nave che affonda. Ma sempre pronta a usare la sciabolata dell’antifascismo come artificio dialettico per mandare il seguente messaggio: siamo noi i veri e soli difensori della democrazia. E allora, l’ultimo messaggio nella bottiglia affidato all’etere in un mare di polemiche e sconfessioni in cui il Pd oggi a firma Elly Schlein, e le schegge rosse sparse qua e là in partiti di piccolo calibro, stanno faticosamente tentando di rimanere a galla, torna a spolverare i soliti, logori attacchi…

Aspro confronto tra Sallusti e Bersani a “DiMartedì”

«Non scomodo tutti gli “ismi”, ma c’è un tratto illiberale» esordisce Bersani nel suo one man show di qualche minuto (clicca qui per vedere l’estratto video di La7), con Floris a fare da spalla in un contraddittorio solo sulla carta, pronto a offrire spunti e ad appoggiare gag. Un copione che si ripete anche nella puntata di ieri di DiMartedì, e che trova nel contrappunto di Sallusti il contro-coro che lo smonta. Il giornalista infatti, sollecitato dagli interlocutori su Corte dei Conti, spese del Pnrr e sindacati – argomenti inanellati in ordine sparso e rivisitati solo in un’ottica anti e rigorosamente dissidente – alla consueta valanga di recriminazioni e reinterpretazioni replica secco: «Ma un governo ha diritto di provare a governare – chiede Sallusti – o deve arrivare in fondo alla catena di pesi e contrappesi?».

Sallusti manda di traverso a Bersani le sue battutine: «Un Paese lo governa un governo»

Non solo. Quando in riferimento al confronto del governo nella dialettica con Corte dei conti, Anac (Autorità nazionale anticorruzione), Bankitalia e sindacati, Bersani riduce il tutto in una ennesima boutade. Riassumendo semplicisticamente che all’esecutivo in carica «dà fastidio tutto quello che c’è di mezzo tra un capo e il popolo», Sallusti non si scompone. Tira un sospiro di sopportazione – e forse anche un po’ di noia per lo stanco leitmotiv che si ripete girando a vuoto –. Poi replica fermo: «Ma un governo, nel provare a governare, non ha una sua dignità, una sua autonomia? Perché vede – prosegue il direttore – la mia impressione è che siccome è la prima volta da tanti anni a questa parte che un esecutivo ha in parlamento una maggioranza omogenea – quindi non deve tenere assieme cose che difficilmente stanno assieme – fa una cosa molto semplice: prova a governare».

Il solito al lupo della sinistra sul “pericolo degli ismi”

Una replica tranchant, quella del giornalista, a cui Bersani tenta di controbattere con un’ennesima battutina: «Provavano a governare anche Craxi e Moro. C’erano la Corte dei Conti e Bankitalia anche allora eh?». Ma Sallusti, ancora una volta, con poche ma esaustive parole chiude il contradditorio lapidariamente: «Un Paese lo guida un governo, non lo governa la Corte dei Conti». Il punto va a segno, colpisce e affonda… E come l’ultima performance tv di Pier Luigi Bersani, dimostra che se non fosse per le sue battute e la rivisitazione satirica dei suoi interventi presi di mira dai comici, oggi dell’ex Pd si parlerebbe solo come di un esponente di sinistra nelle retrovie, scomunicata dagli elettori e rinnegata dalla base che ha frammentato il suo principale partito di riferimento in tanti piccoli pezzettini.

La ferma reprimenda di Sallusti smonta il copione di accuse e battute di Bersani

Di un politico di lungo corso che ogni tanto, saltabeccando da un programma all’altro in tv, butta lì una gag con cui ottemperare al compito di osservatore e commentatore dissidente. E il duro confronto di ieri a DiMartedì, nello studio de La7, lo ha ribadito una volta di più. Con una serafico Sallusti – ospite in collegamento – che con flemma pragmatica e parole come pietre ha rispedito al mittente, smontandole, freddure e esternazioni di facile effetto. Frecce ormai spuntate all’arco di Bersani, che si sono scontrate contro la logica reprimenda del direttore di Libero, senza andare a segno.

 

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