Russia, Fazzolari: dagli intrighi al Cremlino ai sospetti in trincea, “sembra la Libia del post Gheddafi”

27 Giu 2023 11:48 - di Bianca Conte
Russia Fazzolari

Nel caos seguito allo pseudo golpe rinnegato e al delirio di supposizioni geopolitiche, piste ipotizzate sul day after tuttora in corso, e previsioni ardite legate a uno scenario in via di definizione, alla fatidica domanda che rimbalza ininterrottamente in questi giorni dalle tv ai social, su “cosa accadrà a Mosca”, il sottosegretario di Palazzo Chigi Giovanbattista Fazzolari, intervistato dal Corriere della sera, replica netto: «Ce lo chiediamo tutti. Non solo in Italia. Ma l’errore è ragionare solo in termini politici o militari». Invece? «Forse sono dinamiche più simili a quelle di grandi organizzazioni criminali».

Russia, Fazzolari analizza ripercussioni ed esiti possibili del dopo Wagner

E non si riferisce solo ai ribelli della Wagner Fazzolari. «Penso anche ai vertici dello Stato russo che non si preoccupano di ostentare una ricchezza miliardaria non frutto delle loro attività – spiega il sottosegretario a Palazzo Chigi – e che operano sfacciatamente all’interno di un sistema di potere corrotto. Forse ciò che è accaduto è più banale di ciò che adesso sembra». E rivela molto di più di quello a cui allude.

«Sembra la Libia del post Gheddafi»

Quindi Fazzolari prosegue e spiega: «Putin ha perso il controllo di uno Stato che sembra sempre più fallito. Vedere gruppi mercenari che annunciano di marciare sulla capitale e non sono subito fermati sarebbe impensabile ovunque. Sembra la Libia del post Gheddafi. E dà prove al tribunale internazionale». Un contesto, quello che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ricostruisce al Corriere, che a sua detta dimostrerebbe «che la Russia non è solo uno Stato che ne ha invaso un altro. Ma che usa bande criminali che hanno il permesso di non rispettare le leggi. E quindi di torturare. Stuprare. Deportare bambini. Devastante anche per i soldati russi».

Il sottosegretario di Palazzo Chigi: noi con l’Ucraina. Va sostenuta con ancora più determinazione

E ora? «O l’Onu riesce a far rispettare il diritto internazionale o mostra la sua inutilità e apre le porte a una guerra globale. Ci siamo già passati con la Società delle Nazioni. Quanto a noi l’Ucraina va sostenuta con ancora più determinazione contro questa barbarie. Invece». Invece? «In nome di un pacifismo di facciata sento propagandare da esponenti pd la nuova parola d’ordine del Cremlino: un cessate il fuoco immediato. Cioè consegnare i territori occupati a Putin. Schlein chiarisca: è questa la linea del Pd?».

Russia, Fazzolari ad ampio raggio: dagli intrighi al Cremlino ai sospetti dei soldati in trincea

Nel frattempo, tra giochi di potere interni al Cremlino, e interessi «che è probabile abbiano a che fare meno con la politica» e più con obiettivi «più concreti – puntualizza Fazzolari in un altro passaggio dell’intervista, aggiungendo tra le righe: “magari qualche oligarca si è fatto sbloccare una richiesta ben poco politica e Prigozhin è tornato indietro”» – incombono le ripercussioni. E non solo: «Il sospetto di quei ragazzi di stare morendo a migliaia non per difendere la patria, come gli ucraini, ma per gli interessi personali di Putin o altri oligarchi, sarà sempre più forte».

 

 

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