Meny: i disordini di queste ore in Francia porteranno voti al partito di Marine Le Pen
“Manna dal cielo per la Le Pen”. I disordini scatenati in Francia dall’uccisione di Nahel durante un controllo di routine a Nanterre avvantaggiano in termini elettorali il Rassemblement National, che può battere sul tasto di un’immigrazione che, secondo il partito di estrema destra, “porta solo violenze ed è una minaccia per la Repubblica”. Lo afferma Yves Meny, politologo francese e docente della Luiss, secondo cui anche l’estrema sinistra, i cui leader si ergono a “tribuni del popolo”, trae vantaggi dalle proteste di questi giorni, “ma non in termini elettorali, piuttosto come presa sulla mobilitazione”.
In un’intervista all’Adnkronos, l’ex presidente dell’Istituto universitario europeo di Firenze evidenzia la crisi della sinistra socialdemocratica in Francia a vantaggio dell’estrema sinistra, che sfrutta questi movimenti popolari, ma così facendo “perde la possibilità di accedere al potere”, mentre il Rassemblement National “ufficialmente adotta un atteggiamento ‘ragionevole’, non soffia sul fuoco della violenza, al contrario la condanna”.
Il politologo ritiene che il malessere nelle periferie che dalle rivolte del 2005 non è stato ancora risolto affondi “prima di tutto” nel controverso rapporto tra i giovani e la polizia, che in Francia “può essere violenta e piuttosto repressiva, ma che, allo stesso tempo, risponde alla violenza dei manifestanti in un gioco in cui non c’è una parte che abbia completamente ragione”.
Meny indica quindi che la natura delle proteste odierne sia piuttosto diversa da quelle per la riforma delle pensioni dei mesi scorsi, che erano “personalmente dirette contro Macron, ritenuto il responsabile” e che “non hanno dato luogo a distruzioni”. Stavolta, invece, sono contro la polizia e lo stesso presidente e il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, “non hanno neanche provato a difendere qualcosa che è indifendibile”. La differenza, prosegue il politologo, è nei protagonisti delle proteste. Se quella per le pensioni “era una protesta sindacale con alcuni elementi radicali e violenti dell’estrema sinistra, oggi sono soprattutto giovani a cui comunque si aggiungono elementi radicalizzati dell’estrema sinistra”.
I timori degli osservatori stranieri riguardano la tenuta sociale della Francia, che l’anno prossimo ospiterà i Giochi Olimpici. Per Meny, tuttavia, “in linea di principio non sarei così preoccupato perché siamo ancora a un anno dall’evento, ma i francesi sono imprevedibili – mette in guardia – basterebbe un episodio analogo (all’uccisione di Nahel, ndr) tra un anno per scatenare proteste violente, approfittando anche della visibilità data dalla presenza di giornalisti di tutto il mondo. Non credo a una strategia preparata, ma non siamo al riparo da incidenti dell’ultimo momento”.