Mattarella agli ambasciatori stranieri: «Ucraina e Balcani impongono scelte coraggiose»
La guerra reale in Ucraina, quella potenziale nei Balcani e, infine, le sfide che attendono l’Italia nel 77° anniversario della nascita della Repubblica. Di questo e altro ha parlato il presidente Sergio Mattarella in occasione del concerto offerto al Corpo diplomatico. Davanti agli ambasciatori di tutte le nazioni con le quali l’Italia intrattiene rapporti diplomatici, ad eccezione di quelli di Russia e Bielorussia, significativamente non invitati, il capo dello Stato ha tenuto soprattutto a spiegare l’impegno del nostro Paese in favore dell’Ucraina alla luce della nostra Costituzione, che all’articolo 11 sancisce il ripudio della guerra quale strumento di risoluzione delle controversie.
Non invitati al Quirinale i diplomatici di Russia e Bielorussia
«Si tratta di un principio attualissimo, di cui l’inaccettabile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina rappresenta la più brutale ed evidente negazione», ha ricordato Mattarella, sottolineando come 15 mesi di conflitto abbiano prodotto «morte e devastazione nel cuore dell’Europa». Il presidente della Repubblica ha quindi garantito «interesse e attenzione» per tutti i «tentativi di individuare sentieri di dialogo per giungere alla pace». Ma, ha avvertito, deve trattarsi «di una pace giusta e non di una pace raggiunta ai danni di chi è stato aggredito». Da qui l’impegno dell’Italia, «nel quadro della sua convinta appartenenza all’Unione europea e all’Alleanza Atlantica», ad assicurare «il proprio sostegno al popolo ucraino e al suo diritto all’indipendenza». Un modo per ribadire che il nostro Paese resta aperto alla individuazione di soluzioni comuni.
Mattarella: «Italia favorirà ogni iniziativa di pace»
«È questo – ha ribadito il capo dello Stato – il fondamento della nostra scelta a favore del multilateralismo». A suo giudizio, infatti, «soltanto una autentica collaborazione fra i popoli può consentire di affrontare con successo problemi di natura globale: dai cambiamenti climatici alla tutela della salute, dalla gestione dei flussi migratori alla protezione dei diritti umani». L’esempio è proprio il processo di integrazione europea, che – ricorda Mattarella – «da quasi settant’anni garantisce libertà e opportunità di crescita agli Stati che ne fanno parte». Infine, un’esortazione a cooperare, alla luce del preoccupante, attuale scenario globale. «Il conflitto in Ucraina, le crescenti tensioni cui abbiamo assistito da ultimo nei Balcani – ha concluso il Presidente –, impongono scelte coraggiose, in grado di consolidare e assicurare l’ampliamento del progetto comunitario, per renderlo idoneo ad affrontare le sfide del tempo presente».