Madame rivela: a Vicenza mi odiavano e fino a 15 anni frequentavo i neocatecumenali
Madame è stata ospite del podcast Tintoria, in onda ogni martedì, condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone, e ha rivelato particolari della sua vita che hanno creato molto dibattito, non solo sui social. Innanzitutto ha sottolineato che con la sua città d’origine, Vicenza, c’è un rapporto non proprio idilliaco. «Sono sempre stata – ha confessato – abbastanza odiata a Vicenza, dai 15-16 anni ho cominciato a farmi degli amici, prima era abbastanza difficile. Anche perché diventare un rapper del tuo paese è un po’ come fare le elezioni comunali: per farlo devi proprio piacere alla tua zona».
Il nuovo sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, si è rivolto a Madame chiedendole di farsi coinvolgere per «la crescita della città». Oltre a lui, anche Enrico Hüllweck, presidente della Fondazione Teatro comunale di Vicenza, già parlamentare, sindaco di Vicenza e capo segreteria del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, spezza una lancia in suo favore: «La difesi già all’epoca in cui venne attaccata perché si accingeva a calcare il palco del teatro Olimpico. È vero che ci sono alcune persone che ce l’hanno con lei. Vicenza però ha sempre amato la musica. Nell’800 e nel ‘900 c’erano baruffe in strada per i difensori di Verdi e Puccini. Le consiglio di sorridere di più e di essere più presente in città».
Madame ha alle spalle anche storie di bullismo. “Mi prendevano in giro – raccontò in un’intervista due anni fa – Per i denti, e per il fatto che non mi lavavo. A quattordici anni hai altro a cui pensare. Lavarsi è arrivato in seguito, prima ci sono state tante altre cose bellissime che mi hanno fatto crescere. Una volta sono svenuta, e loro, i miei compagni, mi hanno calpestata. Mi calpestavano per capire se fingessi”.
Poi anche particolari finora sconosciuti ai fan. «Ho frequentato per qualche anno una comunità neocatecumenale, c’erano delle belle canzoni, il fondatore è spagnolo e ha riarrangiato tutti i salmi con ritmi latini. Sono dei canti incredibili, voglio sposare qualcuno – stonato – che me li canti mentre vado all’altare».