Il padre ha dimenticato la piccola in auto. La madre, arrivata all’asilo, ha scoperto la tragedia

7 Giu 2023 19:38 - di Redazione

Si chiamava Stella la bimba di 14 mesi dimenticata in auto dal padre e trovata ormai morta dalla madre. Il padre, carabiniere in servizio nella struttura dello Stato Maggiore della Difesa che si trova nella zona, avrebbe dovuto lasciarla all’asilo nido dei figli dei dipendenti. Ma una imprevedibile dimenticanza ha causato la tragedia.

Quando la madre è andata a riprendere Stella, ha scoperto che la piccola non era mai entrata in quell’asilo. E allora la verità si è fatta largo nella sua mente. È corsa verso la macchina urlando disperatamente. L’auto – scrive il sito di Repubblica – “una Megane rossa comprata da pochi mesi, era parcheggiata all’interno della cittadella militare della Cecchignola di fronte alla Direzione generale per il personale militare e nei pressi del nido Sorella Maria Cristina Luinetti”. E’ stato rotto il vetro per cercare di far respirare la bambina ma non c’era più nulla da fare. La coppia è ora sotto choc.

Eppure dal novembre 2019 è entrata in vigore la legge che obbliga a trasportare in auto i bimbi sotto i 4 anni negli appositi seggiolini anti-abbandono.

La morte della bimba lasciata in auto a Roma “è legata, con ogni probabilità, a una forma dissociativa del genitore alla guida dell’auto”. Un’eventualità reale contro la quale “potrebbe essere utile inserire, durante i corsi di formazione pre-parto per i genitori, specifiche informazioni per ricordare che è un’evenienza possibile e che ciascuno deve adottare strategie di prevenzione. Anche il pediatra può essere un punto di riferimento per informare sul tema”. Così, all’Adnkronos Salute,  Alberto Siracusano, docente di psichiatria all’università Tor Vergata di Roma.

Nel recente passato, continua l’esperto, “abbiamo registrato altri casi. Si tratta di uno sganciamento tra i vari livelli di coscienza che noi abbiamo e che porta a non ricordare una cosa che ciascuno penserebbe di non poter dimenticare mai, come la presenza di un figlio. Ma purtroppo accade. Anche se ci sembra impossibile – aggiunge – la nostra mente, per diverse motivazioni può andare incontro a meccanismi dissociativi”.

Nonostante i dispositivi anti-abbandono introdotti negli ultimi anni non sempre la tecnologia basta, per questo “è importante educare i genitori al fatto che questo tipo di evento possa accadere. Va sviluppata nei genitori l’idea che il rischio esiste perché possono crearsi condizioni in grado di favorirlo”.

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