Cortona celebra con una mostra (fino all’8 ottobre) Luca Signorelli a 500 anni dalla morte

24 Giu 2023 11:00 - di Redazione

Definito “un faro per i più grandi del Rinascimento, Luca Signorelli torna protagonista nella sua amata città natale Cortona. In occasione dei 500 anni dalla morte del grande artista (1450-1523), infatti, è stata inaugurata una mostra che raccoglie molte della sue opere. L’esposizione resterà aperta fino all’8 ottobre 2023.

Luca Signorelli, a Cortona la mostra per i 500 anni dalla morte

Una mostra raffinata che celebra e ripercorre la parabola pittorica del maestro. L’esposizione di Cortona è affiancata a itinerari tematici anche nelle località tosco-umbre di riferimento. A Palazzo Casali, sede del Maec-Museo dell’Accademia Etrusca sono riuniti per la prima volta una trentina di opere dell’artista. Tutte provenienti da prestigiosi musei italiani ed esteri, compresi importanti prestiti da collezioni private e da oltreoceano.

Tutta la parabola pittorica del grande maestro

Per l’anniversario, la città natale cui Signorelli fu sempre legato, rivestendo anche numerosi incarichi pubblici nonostante i viaggi e la ripetuta lontananza, getta nuova luce sul pittore, con l’esposizione “Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia”, promossa dal Comune sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal Ministero dei beni culturali.

Riunite 30 opere, anche da collezioni private

La mostra à curata da Tom Henry, massimo esperto in materia, professore emerito all’Università di Kent. E già direttore della Scuola di Studi Classici e Rinascimentali dell’Università inglese a Roma. Dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze

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al Museo Nazionale Capodimonte di Napoli, dalla Fondation Jacquemart-André di Parigi alla National Gallery di Londra, dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto alla Pinacoteca Comunale di Sansepolcro o ancora dalla National Gallery of Irland di Dublino all’High Museum of Art di Atlanta, i dipinti in mostra sono stati selezionati in base all’altissimo livello qualitativo. E sono rappresentativi di ogni decennio di attività di Signorelli. A cominciare da una delle primissime opere ancora sotto l’influenza e il magistero di Piero della Francesca. Che proviene da una collezione privata americana.

Restaurata “La Vergine e il Bambino con santi”

Accanto ad alcuni importanti restauri realizzati per l’occasione, a partire dal tondo raffigurante “La Vergine e il Bambino con santi” dell’Accademia Etrusca di Cortona, sono diverse le novità scientifiche che l’esposizione propone. Tra queste troviamo la ricomposizione per quanto ancora possibile della straordinaria Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505 per la chiesa di Sant’Agostino a Matelica. Che fu smembrata e dispersa per il mondo a metà del XVIII secolo.

Le opere che ritornano dagli Usa

E ancora la presenza di due preziosi pannelli con la “Nascita” e “Il miracolo di San Nicola” ( 1508 – 1510 c.), per la prima volta di ritorno in Italia dagli Stati Uniti d’America (Atlanta). La mostra propone anche il ricongiungimento, mai riuscito in epoca moderna, della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano che raffigura la “Madonna e il Bambino in trono” con la relativa predella. Che è composta da tre pannelli in prestito dagli Uffizi di Firenze, in cui Signorelli mostra tutta la sua vena narrativa.

In mostra l’originalità apprezzata da Vasari

La mostra ripercorre la carriera dell’artista, rendendo evidente la forza del suo colorismo, la portata e l’originalità della sue invenzioni tanto ammirate da Vasari. La potenza narrativa delle opere e la capacità che egli ebbe di andare oltre i suoi contemporanei.

Precursore di Raffaello e Michelangelo

Luca Signorelli ( Luca d’Egidio di Ventura il vero nome o Luca da Cortona) fu uno straordinario innovatore della stagione rinascimentale. È stato una figura per molti versi sfuggente per la critica e il pubblico. Eppure fondamentale nel tracciare la strada che sarà seguita da Raffaello e Michelangelo: i due giganti che, ironia della sorte, finirono in seguito per oscurarne la fama.

Fine

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