Conte straparla: “Questo governo soffre i controlli”. E aspetta l’imbeccata da Grillo volato a Roma
Baldanzoso e fin troppo loquace, Giuseppe Conte non cambia spartito. Anche se non sembra portargli molta fortuna a giudicare dalle ultime performance elettorali. L’unica a incoraggiarlo sulla strada dell’attacco con la bava alla bocca al governo Meloni è l’amica Elly Schlein. Il cui effetto sulla politica italiana per ora non si è visto.
Conte: “Questo governo soffre i controlli”
“Abbiamo un governo in ritardo sulla attuazione del Pnrr anche se continua a dire che non è in ritardo. Abbiamo una rata da Bruxelles che dovevamo riscuotere qualche mese fa che non stiamo riscuotendo. E loro come pensano di risolvere il problema? Eliminando il controllo concomitante della Corte dei Conti. Soffrono i controlli”. Così l’ex premier a margine della presentazione del libro Disuguaglianze e Conflitto, un anno dopo di Fabrizio Barca. In attesa di incontrarsi con Beppe Grillo, che come sempre si precipita a Roma quando le cose non vanno, sfrutta i riflettori per il suo commento di giornata sul decreto Pa. Che limita i poteri di controllo della magistratura contabile sui progetti del Pnrr.
L’ex premier attacca i troppi voti di fiducia del governo
Apriti cielo, il pericoloso governo Meloni è impermeabile ai controlli. E poco importa se la filosofia del provvedimento, che ha scatenato le ire scontate delle opposizioni, è nella direzione di velocizzare l’iter per la messa a terra dei progetti del piano di ripresa e resilienza. E non di sfuggire i controlli contabili che restano, ovviamente, post operam. Poi, con scarso senso del ridico, l’ex avvocato del popolo accusa Palazzo Chigi di esagerare con la decretazione d’urgenza. Proprio lui che con l’abuso dei Dpcm ha per mesi scavalcato puntualmente il Parlamento.
“Per attaccare noi hanno offeso i cittadini”
Infine non poteva mancare la difesa della storica misura grillina per sconfiggere la povertà. “La cosa che mi ha ferito di più”, incalza Conte, “è che per attaccare il M5S e la riforma che si era fatta con il reddito di cittadinanza, si sono offesi i cittadini nella loro dignità. Introducendo una distinzione, nemmeno chiarita, tra occupabili e non, si è dato compimento a un’azione vergognosamente rinforzata sul piano mediatico. Attraverso il singolo episodio della truffa e la ricerca di persone descritte come nullafacenti, divanisti, metadone di Stato”.
L’incontro a porte chiuse con Grillo e Tridico
Dopo le chiacchiere, però, lo attende un appuntamento a suo dire cruciale. L’incontro a porte chiuse con il mentore Beppe Grillo e il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “Per discutere tra di noi di lavoro e di sistema pensionistico, con un ospite d’eccezione”. È lo stesso Conte ad annunciare il vertice a tre all’Hotel Forum dove abitualmente soggiorna il comico genovese. Che probabilmente si tratterrà qualche giorno nella Capitale. L’incontro, confermato da fonti grilline, è preceduto da un post di Grillo su Facebook. Che ricalca le storiche preoccupazioni di Tridico sull’attuale modello di welfare basato sulla contribuzione dei lavoratori che rischia di andare all’aria.