Ciani lancia una “bomba” sul Pd e inguaia la Schlein: vacilla la linea sulle armi all’Ucraina
Parli di guerra, e il Pd subito si adegua. Il giorno dopo la sua elezione a vicecapogruppo della Camera, Paolo Ciani lancia la bomba e dalle colonne di Repubblica, oltre a specificare di non essere iscritto al Pd e di essere contrario alla Gpa, ovvero l’utero in affitto, fa sapere anche di non condividere la posizione del suo partito sulle armi all’Ucraina e di voler provare a cambiarla. Ovviamente, nel Pd della Schlein, tutto caos e incertezza, si scatena la “guerra”….
La “bomba” lanciata da Ciani sul Pd e l’imbarazzo della Schlein
“Vedo che le mie dichiarazioni rilasciate a Repubblica suscitano attenzione soprattutto perché sottolineano la mia indipendenza. E’ vero, non sono iscritto al Pd. Ma se mi sono convintamente candidato con la lista Pd-Idp è perché credo che sia possibile in questo Gruppo portare avanti molte delle mie convinzioni per la giustizia sociale e la pace”, tenta di minimizzare Paolo Ciani neo vicecapogruppo della presidenza del Gruppo Pd-Idp alla Camera.
“Le mie parole, quindi, non volevano essere una presa di distanza, ma miravano a sottolineare come alcune miei posizioni non impegnano certo né il Gruppo né il partito. Come è sempre stato per gli eletti indipendenti della sinistra, possono coesistere su alcune specifiche questioni punti di vista diversi senza che questi costituiscano profonde fratture”, conclude il parlamentare che ha preso il posto del figlio di De Luca.
La rivolta dei “non pacifisti” nel partito
Le reazioni a quei “distinguo” di Paolo Ciani, nel Pd, sono però pesanti. “Stimo e rispetto Paolo Ciani, la sua storia, la sua integrità. Sono cattolico, apostolico, romano e del @pdnetwork, ce le ho tutte. Ma il mio sostegno fino alla fine all’Ucraina e alla resistenza contro l’aggressione della Russia non vacillerà, non cambierà. No #slavaukraini”, scrive su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi.
“Rispetto Paolo Ciani, le sue battaglie, il suo impegno sociale. Ma il disarmo unilaterale di un Paese invaso significherebbe favorire l’invasore. Il Pd è stato, è e dovrà rimanere concretamente dalla parte dell’aggredito, dalla parte della libertà e della democrazia. #Ucraina”, attacca il senatore Pd, Dario Parrini, su twitter. Poi arriva la staffilata della vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno: “Paolo Ciani diventa vicecapogruppo del gruppo del Pd, dichiara di non volersi iscrivere al nostro partito ma di volerne cambiare la linea su Ucraina. Grande confusione sotto il cielo. Una cosa però mi pare importante ribadirla: il sostegno del Pd alla resistenza Ucraina non cambia e non cambierà”.
La segretaria getta acqua sul fuoco…
“Mi sembra che lo stesso Ciani abbia chiarito le sue affermazioni. Affermazioni che ha fatto non come Pd ma a nome del suo partito Demos, che ha corso con il Pd alle politiche. Quindi mi sembra che abbia già risposto Ciani. La linea del Pd è ben chiara ed è quella”, prova a minimizzare Elly Schlein alla presentazione al Senato del libro di Gianluca Galletto, ‘Viva New York’.