Celebrazioni sinistre: nel giorno di Salvo D’Acquisto i compagni omaggiano la terrorista Mara Cagol
“Un fiore per Mara”: la foto su Facebook sta diventando virale, fa da didascalia alla foto di una bella ragazza mora, sorridente: ma non c’è niente da sorridere, visto che la giovane è Mara Cagol. Fa accapponare la pelle, ma il 5 giugno, a sinistra, se ne fregano di Salvo D’Acquisto e celebrano una terrorista.
Celebrazioni sinistre: tanti compagni nostalgici delle Brigate rosse
Per tanti “compagni” pacifisti, non violenti e antimilitaristi (come la Murgia) questo giorno va invece dedicato alla terrorista delle Brigate rosse, morta in un conflitto a fuoco con i carabinieri il 5 giugno 1975.
Mara Cagol, la compagna del capo delle Brigate rosse Renato Curcio: è lei l’eroina da omaggiare per la pagina Facebook di Redazione Lotta Continua: un nome e un programma. Il parallelo è stridente e “sinistro”. Da una parte, il governo celebra la festa dei carabinieri e il sacrificio del giovane militare fucilato dai tedeschi alle porte di Roma. Dall’altra, uomini e donne, molti nati prima del 1975, celebrano una persone che, finché è stata in vita, ha seminato violenza.
Paradosso ipocrita dei compagni, andatevi a vedere i profili di chi ha messo il like. Di chi ha condiviso la pagina: sono gli stessi che, sui Social oggi si dichiarano contro la guerra e la violenza. Alcuni, esplicitamente nostalgici dell’Unione sovietica, altri con la bandiera “arcobaleno” sul loro profilo. Sinistri e ridicoli.
Ci sono pagine Social come il “Coordinamento femminista e lesbica” che la omaggiano. Ripescando, poi, alcune pagine web come Scintilla rossa si inneggia esplicitamente al terrorismo: «Come diceva Marx – si legge nell’omaggio a Mara Cagol – la violenza rivoluzionaria è la levatrice della storia, è il bello non è il brutto, perché tramite la violenza rivoluzionaria è possibile mettere la parola fine a tutto il brutto, allo sfruttamento, agli stupri, agli orrori, all’oppressione, alle guerre, a tutte le forme di violenza sessuale». Allucinante, ma vero.
Chi era Mara Cagol: per Giovanni D’Alfonso nessun fiore?
Senza ripercorrere il curriculum criminale di sparatorie, rapimenti (tra questi il giudice Mario Sossi) e assalti a mano armata alle carceri, per capire il livello criminale di Margherita “Mara” Cagol basta leggere le cronache dell’uccisione.
La compagna di Curcio è morta in uno scontro a fuoco con i carabinieri il 5 giugno 1975, presso la cascina Spiotta, in provincia di Alessandria. Aveva rapito il re degli spumanti, Gancia. Dopo il riscatto l’imprenditore sarebbe stato liberato, forse. La liberazione, infatti, non era così scontata come insegna anche l’omicidio Moro.
Una bomba a mano lanciata da Mara Cagol (o da un suo complice) aveva menomato anche il giovane tenente dei carabinieri, Umberto Rocca, il quale perse un braccio e un occhio. Inoltre, la Cagol, prima di finire ammazzata, ha fatto in tempo a uccidere l’appuntato abruzzese, Giovanni D’Alfonso. Per lui, però, nessuna menzione, neanche una pagina Facebook. Neanche “un fiore”.
Abbatteteli !
Assurdo non ho parole
gentaglia di sinistra livorosa ..perfino un noto giornalista sedicente comunista ha dichiarato apertamente in TV di non ooter soffrire chi parla di amor di patria…..che ne voltete spesrare
Quelli di sinistra sono proprio sinistri.
Ricordo perfettamente quel periodo assai oscuro che ha vissuto il nostro Paese, periodo in cui ,non solo non c’è nulla da ricordare o da celebrare, ma semmai da dimenticare per tutte le nefandezze commesse da delinquenti che “volevano liberare il paese dalle violenze, dall’oppressione, dalle guerre ” COMMETTENDO LORO PER PRIMI TUTTE LE NEFANDEZZE IMMAGINABILI E POSSIBILI, questa è gente che dovrebbe solo vergognarsi e tacere, tacere, tacere!!
Ma chi inneggia alle BR e ai terroristi e alla violenza non dovrebbe essere indagato??
I cerebrolesi sinistrorsi non sanno che c’è un piccolo, insignificante particolare a marcare la differenza: il Servo di Dio Salvo D’Acquisto è in Paradiso, e non è detto che un giorno non possa essere dichiarato martire, stante il suo eroico sacrificio (per inciso, in perpetua vergogna ai Finanzieri!).
La Mara Cagol è un’anima eternamente persa nell’inferno.
E questa è la sponda che ancora in vita si sono liberamente scelti i tizzoni che ora la omaggiano.