Berlusconi, il ricordo di Occhetto e quella sfida tv del ’94: tra noi un rapporto umano mai sgradevole
In trent’anni di impegno politico e match televisivi Silvio Berlusconi ne ha incontrato di sfidanti… Oggi allora, a commentare con sgomento la dipartita del Cav e ricordare quelle battaglie per il Paese combattute da fronti contrapposti, c’è anche Achille Occhetto, il primo “nemico” alle urne, il leader comunista che seppellì il vecchio Pci ma fu travolto dall’esordiente Forza Italia.
Silvio Berlusconi, Occhetto: «Con lui un rapporto umano mai sgradevole»
E allora Occhetto – il primo di una lunga serie di competitor agguerriti che, da Prodi a Renzi, in decenni di “trincea” avrebbero vestito i panni dell’avversario elettorale “del momento” di Silvio Berlusconi – contattato dall’Adnkronos ha tenuto a sottolineare: «Esprimo cordoglio alla sua famiglia. Il nostro rapporto sul piano umano non è mai stato sgradevole, né tanto meno da parte mia ho mai fatto attacchi su questioni personali o morali».
Occhetto, primo sfidante tv e primo nemico da affrontare alle urne di Silvio Berlusconi
Un confronto leale e appassionante, il loro, che per un po’ ha fatto incrociare i destini politici dei due storici leader di partito. Occhetto, l’ultimo segretario del Pci e autore della “Svolta della Bolognina”. E Berlusconi, padre nobile di Forza Italia, che moltissimi oggi considerano il vero rottamatore della politica nostrana. Perché l’allora imprenditore dell’Edilnord ha aperto la “Seconda Repubblica” con la discesa in campo del ’94. E l’ha anche chiusa, inaugurando la nuova fase con Matteo Renzi.
Berlusconi, Occhetto e quella sfida tv del ’94 passata alla storia
E allora, il ricordo di quel pezzo di strada attraversato insieme non può non riportare Achille Occhetto alla celeberrima sfida tv del 1994, a proposito della quale dice: «Quell’incontro me lo ricordo bene: io fui molto pacato, a differenza di Berlusconi, che invece lanciò da lì le sue prime stoccate populiste. La prima fu che c’era ancora il pericolo comunista, quando ormai il comunismo era invece già crollato su scala internazionale».
Occhetto: «Berlusconi creò una politica che rompeva le regole di logiche prestabilite»
Un braccio di ferro, quello andato in onda su Canale 5 quasi trent’anni fa, che in molti indicano come il dibattito televisivo che ha dato il via alla “Seconda repubblica”. Una sfida che Occhetto definisce «un bell’incontro». E in merito al quale aggiunge anche: «Da quel momento Berlusconi fu decisivo per la mia vita politica». Precisando: «Io ragionavo secondo la politica vera, quella imparata negli anni precedenti. Lui creò una politica che rompeva le regole, indipendentemente da logiche prestabilite».
Anche in politica estera aveva istinto e visione…
Anche in politica estera, prosegue Occhetto nel suo ricordo su Berlusconi, “aveva un certo istinto: come l’interesse per il Mediterraneo o come con una strategia di apertura al dialogo tra Israele e palestinesi ad esempio… Berlusconi balzava sugli eventi: con lui, – conclude Occhetto – ci fu uno sconquassamento delle regole della politica che conoscevamo fino a quel momento»…