Alberto Angela torna in tv con un programma nel segno del ricordo di papà Piero: “Noos”

10 Giu 2023 11:14 - di Liliana Giobbi
alberto angela

Ci sono programmi che “puliscono” la tv dalle degenerazioni del trash e contribuiscono ad elevare il livello culturale. Due nomi hanno “illuminato” le sere dei telespettatori e sono quelli di Alberto Angela e Piero Angela. E ora Alberto annuncia il ritorno in tv con un programma nel segno del ricordo del papà. In un lungo post su Facebook, spiega l’origine del nome della nuova trasmissione dal titolo “Noos”, omaggio al programma condotto insieme al padre nel 1998.

Alberto Angela: avevo promesso un nuovo viaggio…

«Qualche settimana fa», scrive Alberto Angela, «ho pubblicato la foto di un interruttore con la scritta “tenere acceso massimo 9 minuti”, promettendovi l’inizio di un nuovo viaggio. Vi ho poi raccontato di aver deciso di raccogliere la fiaccola della divulgazione scientifica lasciata accesa da mio padre con i suoi programmi e vi ho annunciato l’inizio di questa nuova avventura. Adesso rimane solo da svelarvi il titolo del nuovo programma».

«Non si chiamerà SuperQuark»

«Come vi anticipavo», afferma ancora, «non si chiamerà SuperQuark, quello è il programma di Piero e resterà suo per sempre. Ho quindi pensato a quale fosse il nome più adatto e la soluzione mi è venuta in mente ricordando con affetto un particolare del programma “Viaggio nel Cosmo”, che assieme a mio padre abbiamo realizzato nel 1998. In quel programma, mio padre viaggiava tra i pianeti e nel cosmo a bordo di un’astronave. Quell’astronave si chiamava Noos. Forma arcaica del termine “nous”, questa parola in greco antico aveva diverse sfumature di significato, ma, sostanzialmente, voleva dire: “intelletto”. E così, viaggiare con l’intelletto automaticamente porta alla conoscenza e al sapere».

“Noos”, un omaggio alle esplorazioni del sapere

Ecco perché, racconta, «abbiamo deciso di chiamare “Noos” il nuovo programma. È un omaggio alle esplorazioni nel sapere di mio padre e, al tempo stesso, rappresenta la continuazione dei viaggi nello spazio interstellare della conoscenza. Quel pulsante che avete visto serviva per accendere le luci interne di uno dei modelli di astronavi e stazioni spaziali usati nelle riprese in studio di “Viaggio nel cosmo”: per la tecnologia dell’epoca, non poteva rimanere in funzione più di 9 minuti per evitare sovraccarichi al sistema elettrico. Oggi, fortunatamente, le tecnologie ci consentono di fare molto meglio e realizzare cose allora impensabili. Da quel pensiero» – aggiunge Alberto Angela, «il passo è stato breve. È giunto il momento di “riaccendere”, ma per “ben più di nove minuti”, l’interruttore dell’astronave per un lungo viaggio nella divulgazione scientifica. Ci vediamo presto con Noos!».

 

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