Tienanmen, in vista dell’anniversario dalle biblioteche di Hong Kong “spariscono” libri e riviste sulla rivolta
‘Spariti’ dagli scaffali delle biblioteche pubbliche di Hong Kong centinaia di libri e materiali sui fatti di piazza Tiananmen del 1989, cioè sulla sanguinosa repressione del regime comunista cinese contro le manifestazioni di piazza. Spariti anche i libri e i materiali sui movimenti di protesta della mobilitazione nata nel 2019 nell’ex colonia britannica. Ormai sempre più nell’orbita di Pechino.
La denuncia del ritiro dei testi da parte delle autorità arriva da diversi media di Hong Kong mentre si avvicina il 4 giugno, anniversario di Tiananmen, e tra le critiche alle autorità di Hong Kong per la crescente repressione e la sempre minore libertà politica. A ridosso dell’anniversario c’è un aumento nel numero di titoli ritirati, denunciano.
Ad aprile una commissione governativa ha dato ordini alle biblioteche di “esaminare i materiali” e “tutelare la sicurezza nazionale”. Secondo il portale Photon Media dei 149 titoli disponibili nel 2009 ne restano quattro. E’ stato ritirato circa il 40% dei libri, delle riviste e dei filmati su temi politici disponibili a fine 2020, 96 sono ‘spariti’ quest’anno. “Sono stati immediatamente ritirati libri sospettati di violare la nuova legge di sicurezza nazionale e altre norme locali”, ha detto un portavoce dei servizi culturali di Hong Kong al South China Morning Post.
Per il capo del governo di Hong Kong, John Lee (ex poliziotto fedelissimo a Pechino), i testi “restano disponibili” nelle librerie private. Ma attivisti e abitanti dell’ex colonia britannica smentiscono. Nelle biblioteche scolastiche il materiale è stato ritirato dopo l’approvazione nel 2020 della contestata legge sulla “sicurezza nazionale”.