Sgarbi: “Gli ambientalisti sono una rovina, come le alluvioni. Vadano a spalare in Emilia”

22 Mag 2023 11:35 - di Alessandra Parisi

Schietto. Non usa mezzi termini per dire quello che pensa, impermeabile al mainstream. Dalla narrazione della sinistra sul clima ai gretini di “Ultima Generazione” passando per l’inaccettabile cacciata del ministro Roccella dal Salone del Libro di Torino. Vittorio Sgarbi, intervistato da La Verità, spara a zero sugli ambientalisti. Dopo la tragedia in Emilia Romagna “spero che gli ambientalisti la smettano di cianciare di pale eoliche e fotovoltaico. Che per il nostro territorio rappresentano una rovina al pari di un’alluvione. Capiranno una buona volta i paladini del green che i problemi veri sono altri?”.

Sgarbi: gli ambientalisti più pericolosi delle alluvioni

Il sottosegretario alla Cultura pensa agli evocandali. “Parlo sicuramente anche di loro. Mi aspetto si rendano conto che la priorità di questo Paese non è certo imbrattare i monumenti. Ci sono temi più importanti. Che vadano a spalare fango in Romagna”. Scettico sul cambiamento climatico, rispedisce al mittente le teorie di chi, come  Christian Raimo o Mario Tozzi, attribuiscono le ultime violenti alluvioni al turismo incontrollato. “Non sanno quello che dicono. Di quale cementificazione parlano? È crollata una montagna su tanti luoghi incontaminati. Cosa c’entra il turismo? Cosa c’entra lo sviluppo economico?”. Non è colpa del riscaldamento globale, delle attività umane, dei motori diesel? “Ma per favore”, taglia corto l’assessore alla Bellezza a Viterbo. “Il cambiamento climatico non c’entra assolutamente niente. Paragono gli eventi dell’Emilia Romagna a un terremoto del sesto grado. Cosa puoi fare contro un terremoto? Una violenza della natura che non si aspettava quasi nessuno. Imprevedibile, e per molti versi inevitabile”.

“Non partecipo alla caccia al colpevole”

Di sicuro però c’è stata una sottovalutazione generale dei rischi, dice Sgarbi. Anche se resta convinto che di fronte alla furia dell’acqua non ci sono opere umane che tengano. E poi non partecipa alla caccia al colpevole. in grado di evitare una simile tragedia. Sto leggendo la lista dei fiumi esondati e non mi pare ci fossero chissà quali allarmi nei mesi scorsi. Non partecipo alla caccia al colpevole.

Caso Roccella, il direttore del Salone del Libro ha sbagliato

Colpevole invece il direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia. Che non ha mosso un dito di fronte alle contestazioni al ministro Roccella, che le hanno impedito di presentare il suo libro. “Intollerabile. Fuori dalle regole. Non si può impedire a una persona che ricopre una veste istituzionale di presentare un libro. Peraltro, siccome le posizioni di Roccella sono abbracciate in toto dalla Chiesa, sarebbe come impedire di parlare al cardinale Zuppi o a papa Francesco». Il direttore del Salone ha sbagliato. “Doveva dichiarare che le contestazioni sono legittime. Ma non è legittimo interdire la parola a un ministro, che per sua natura deve parlare. Dobbiamo censurarlo solo perché la platea del Salone è di sinistra?”. Parola di Sgarbi. Che ricopre tanti incarichi (oltre al ruolo nel governo Meloni, è  prosindaco di Urbino, assessore alla Bellezza a Viterbo, sindaco di Arpino e presidente di una sfilza di Fondazioni) ma “fa tutto gratis. Prendo solo lo stipendio da sottosegretario. Se tutti facessero come me, finalmente taglieremmo gli sprechi in questo Paese”.

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