Scontro Roma-Parigi, la premier Borne tende la mano: «Auspico un dialogo pacifico»

5 Mag 2023 20:45 - di Giacomo Fabi
Borne

Interviene anche la premier Elisabeth Borne per cercare di ricucire lo strappo diplomatico tra Francia e Italia provocato dall’improvvido commento del ministro Gérald Darmanin, sulla gestione dei migranti da parte del governo italiano. A darne notizia l’emittente Bfmtv. La Borne ha auspicato la ripresa di un «dialogo pacifico» con il nostro Paese. «Vorrei ribadire che l’Italia – ha detto il primo ministro d’Oltralpe parlando con i giornalisti – è un partner essenziale della Francia, che il nostro rapporto è fondato sul rispetto reciproco e che favoriremo la consultazione e un dialogo pacifico per continuare a lavorare insieme».

Così Borne ai giornalisti

Un intervento, questo della Borne, resosi necessario dopo il fallimento dei precedenti tentativi esperiti da Olivier Véran, portavoce del governo, e da Gabriel Attal, ministro delle Finanze. Entrambi avevano sottolineato la reciprocità di interessi tra Italia e Francia, auspicando il rapido superamento della frizione diplomatica. Roma, tuttavia, ha accolto con molta freddezza l’apertura proveniente dall’Hotel de Matignon. Del resto, alla luce della sguaiataggine degli insulti lanciati da Darmanin all’indirizzo di Giorgia Meloni, non poteva che essere così. Il ministro francese, infatti, non è stato solo protagonista di una plateale ingerenza nelle questioni italiane, ma ha anche tranciato giudizi sulle politiche altrui.

Le tensioni con l’Italia causate dalle difficoltà interne di Macron

E quando ha accusato il premier italiano di «incapacità» nel gestire la crisi migratoria ha causato un vero e proprio incidente diplomatico. Per superare il quale occorre l’intervento di chi ha la guida del governo, madame Borne appunto. In realtà, l’imbarazzante sortita di Darmanin trova la sua spiegazione nel profondo travaglio che vive la presidenza Macron dopo la decisione di innalzare l’età pensionabile da 62 a 64 anni. L’Inquilino dell’Eliseo non è stato mai così in basso nei sondaggi, e questo lascia presagire un clamoroso fiasco del suo movimento – En marche! – alle prossime elezioni europee. Da qui la tentazione in qualche suo ministro di scaricare all’estero le tensioni e i fallimenti registrati in patria.

 

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