La Francia resta una polveriera. E salta la visita di Carlo III. L’Eliseo: “Non ci sono le condizioni”

24 Mar 2023 13:08 - di Sveva Ferri
francia carlo

Le tensioni sociali in Francia provocano un inedito contraccolpo a Londra: re Carlo III infatti ha rinviato la visita che avrebbe dovuto svolgere dal 26 al 29 marzo. È stato Emmanuel Macron a chiedere al governo britannico il rinvio, dopo che i sindacati ieri hanno annunciato per il 28 marzo una nuova giornata di manifestazione nazionale contro la riforma delle pensioni. Il presidente francese ne ha parlato al re in una telefonata che, ha fatto sapere l’Eliseo, si è tenuta stamattina. Downing Street ha poi comunicato che la decisione è stata «presa con il consenso di tutte le parti».

L’Eliseo: per la visita di re Carlo in Francia «non ci sono le condizioni»

Né Parigi né Londra hanno divulgato una nuova data per la visita. L’Eliseo si è limitato a spiegare che Parigi e Londra hanno concordato il rinvio «per poter accogliere sua Maestà re Carlo III nelle condizioni che corrispondono alla nostra relazione di amicizia». Qualche giorno fa la deputata ecologista Sandrine Rousseau aveva provocatoriamente avanzato l’opportunità di uno stop alla visita: «Vedremo Emmanuel Macron, monarca repubblicano, che riceve Carlo III mentre il popolo manifesta. Ci si rende conto di ciò che sta accadendo?», aveva detto, al termine di un’altra giornata di tensioni e arresti.

Un’altra giornata di violenze e arresti: 441 agenti feriti, 457 manifestanti fermati

Il clima sociale esacerbato non accenna a rientrare e ieri, nella nona giornata di proteste, ha ancora visto una mobilitazione importante. Il ministero dell’Interno francese ha parlato di circa 1.089.000 complessivo di manifestanti che hanno partecipato alle proteste in oltre 300 città. Di questi 119mila si sarebbero concentrati a Parigi. Secondo la Cgt, il sindacato che sta guidando la protesta, invece, i manifestanti sarebbero stati 3,5 milioni. Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha poi riferito in un’intervista a CNews di 441 feriti tra poliziotti e gendarmi e 457 persone fermate.

A Bordeaux dato alle fiamme il portone del Municipio

Gli scontri sono andati avanti fino a notte fonda in diverse città. In particolare, a Bordeaux i manifestanti hanno dato alle fiamme il portone d’ingresso del Municipio, mentre a Parigi gli scontri più violenti si sono verificati in Place de l’Opéra e successivamente in Place de la Bastille, dove la polizia ha tentato di disperdere i manifestanti con gas lacrimogeni. Forte proteste, inoltre, si sono registrate a Marsiglia, Lione, Besançon, Rennes, Rouen e Arles.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *