Sciolsero un uomo nell’acido “colpevole” di corteggiare la moglie di un boss: tre arresti dopo 9 anni

17 Mag 2023 9:28 - di Leo Malaspina

I carabinieri del Raggruppamento operativo speciale e del Comando provinciale Carabinieri di Napoli, hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso, dal gip di Napoli su richiesta dalla locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di tre persone per associazione mafiosa, estorsione, omicidio e detenzione e porto d’arma da fuoco in concorso, reati aggravati dalla finalità di agevolare il clan Licciardi e l’Alleanza di Secondigliano. Dalle indagini è emerso il coinvolgimento degli indagati, nell’esecuzione dell’omicidio del sodale Salvatore Esposito detto ‘Totoriello’, scomparso il 27 settembre del 2013. L’uomo, venne attirato con l’inganno in una zona boschiva nel quartiere Chiaiano di Napoli, dove sono presenti cave di tufo abbandonate. Secondo gli investigatori è proprio in quella zona che l’uomo venne ucciso prima a colpi di arma da fuoco.

Sciolto nell’acido per aver corteggiato la moglie del boss

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, movente dell’omicidio fu una ‘punizione d’onore’ per la relazione della vittima con la moglie di un appartenente alla famiglia Licciardi, all’epoca detenuto. Gli indagati, secondo i militari, hanno attirato la vittima in una zona periferica, impervia e boschiva della città di Napoli, a Chiaiano, in una vasta area con numerose cave di tufo abbandonate. Lì, con la partecipazione di elementi di vertice del clan Polverino-Simioli attivo a Marano di Napoli, Esposito fu ucciso con alcuni colpi d’arma da fuoco. Poi, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, il cadavere della vittima è stato sciolto nell’acido da parte degli affiliati al clan Polverino-Simioli, costola dello storico clan Nuvoletta, usando tecniche apprese in precedenza da uomini di cosa nostra palermitana.

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