Salvini: il 2 giugno si prepara un altro Africa rave a Peschiera. No a violenze e vandalismi

29 Mag 2023 11:34 - di Redazione
Peschiera

Maxiraduno di giovani immigrati a Peschiera, il 2 giugno,  anche quest’anno? Una minaccia concreta. Come avvenne un anno fa, nel giorno della Festa della Repubblica italiana, con una sorta di Africa rave nella località turistica con consumo di alcol, stupefacenti e molestie alle ragazze bianche. L’avvenimento, durante il quale centinaia di minorenni immigrati di seconda generazione si impadronirono di Peschiera causò polemiche e indignazione.

In particolare il presidente del Veneto Luca Zaia si arrabbiò molto per la mancata prevenzione: «Non mi importa se questa gente era italiana, di prima o di ventesima generazione. Certo, la giornata di follia l’avevano chiamata “L’Africa in Italia” e i molestatori sul treno gridavano “le donne bianche qui non salgono”. Ma il punto è: questa roba, noi qui non la vogliamo. Non la accettiamo. Da nessuno e a prescindere dall’origine».

E ora, il 2 giugno, l’Africa rave rischia il bis. L’allarme lo ha lanciato il vicepremier Matteo Salvini diffondendo un video nel quale ragazzi e ragazze di colore si danno appuntamento parlando di “assalto” a Peschiera.

Così commenta Matteo Salvini: “Il 2 giugno dell’anno scorso, il lago di Garda divenne tristemente protagonista del raduno nato come “L’Africa a Peschiera del Garda”, dove migliaia di ragazzi – per lo più nordafricani – si diedero appuntamento per scatenare risse, scontri con la polizia e molestie sessuali.
In questi giorni qualcuno sta lanciando l’appello per replicare il raduno: la Festa della Repubblica non può essere un’occasione per sfogare violenza, ma deve essere un momento di convivenza sana e pulita, nel rispetto di ragazze e ragazzi, di regole e buona educazione”.

A seguito del raduno di Peschiera dello scorso anno cinque ragazzine molestate sul treno da decine di coetanei presentarono denuncia per molestie sessuali. Lo scorso 11 maggio l’indagine aperta dalla Procura di Verona è stata però archiviata. Non esistono infatti filmati utili a riconoscere i responsabili perché  le telecamere su quel treno regionale non erano presenti. restano così impuniti i responsabili delle molestie, tutti giovanissimi di origine nordafricana, reduci proprio dall’Africa rave dove seminarono scompiglio e furono autori di danneggiamenti e vandalismi al grido di «Comanda l’Africa».

 

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