Rai, Renzi agli ex-compagni del Pd: «Contro Fazio nessuna censura, se n’è andato lui»
Matteo Renzi ha deciso di far impazzire il resto della sinistra. Non bastavano i suoi sorprendenti smarcamenti in materia di giustizia o di riforme costituzionali da quello che in ogni caso resta il suo tradizionale alveo politico. Oggi ha osato ancora di più, finendo per sconfinare nel terreno considerato più di ogni altro off-limits per i suoi ex-compagni: la Rai. E, per giunta, attraverso una prosa che avrà fatto venire la pelle d’oca all’intero nuovo corso del Pd targato Elly Schlein. Eccola: «Fazio va via non per censura, ma perché va a prendere un altro bel contratto. Non c’è altro, tutto qui. Raccontare che è andato via perché è stata messa una censura, no, non è così. Non raccontiamo che non c’è democrazia, che siamo in regime».
Renzi smonta la tesi dell’editto bulgaro
Renzi ha fama di sublime guastatore, ma pochi l’avrebbero ritenuto capace di rivelarsi tanto irriverente di fronte ad uno dei totem più cari alla sinistra televisiva, come appunto Fabio Fazio. Sono giorni e giorni che quotidiani e talk-show lavorano a unire i puntini neri della vicenda nella speranza che il disegno finale raffiguri il famigerato editto bulgaro. Ricordate? Enzo Biagi, Michele Santoro, Daniele Luttazzi e Marco Travaglio, tutti espulsi dai programmi Rai da Berlusconi, premier pro-tempore nonché azionista di riferimento del polo tv concorrente.
«Nessuno gridi al regime»
Così, almeno, pretende la vulgata. E guai a chi la tocca, perché quella versione così priva di sfumature costituisce da più di quattro lustri un elemento addirittura identitario della narrazione della sinistra. Che ora vorrebbe brandire come una clava l’uscita di Fazio e di Luciana Littizzetto per rinverdire quei fasti e sventolarli come la prova del regime che avanza. Invece, tomo tomo cacchio cacchio, arriva Renzi a blocca l’operazione con le parole che abbiamo riportato. E sì, perché il personaggio avrà pure tutti i difetti che gli attribuiscono. Ma è un ex-premier ed è stato leader del Pd: se è lui a dire che non c’è nessun regime alle porte, ci sarà da credergli. O no?