Migranti, Malta se ne infischia. Il solito gioco sporco: ignora un barchino con 36 persone in difficoltà
Sull’accoglienza dei migranti Malta continua a fare un gioco sporco. Il solito: ribadisce il suo no a soccorsi e sbarco dell’ennesima imbarcazione in difficoltà e se ne infischia, indirizzandolo puntualmente a chiedere un porto e asilo in Italia. Stavolta a denunciarlo è un nuovo sos di Alarm Phone, che ha lanciato l’allarme per un barchino con 36 persone a bordo in pericolo in zona Sar maltese. «Una nave mercantile si trovava sulla scena, ma è ripartita. Ancora una volta un esempio della politica di non assistenza delle autorità maltesi».
Migranti, Malta ignora la richiesta di soccorso di un barchino in difficoltà nelle sue acque
Le partenze dal Nord Africa proseguono a pieno ritmo, e con queste anche gli allarmi lanciati da Alarm Phone per i barchini in difficoltà. E ancora una volta, sull’emergenza migranti, Malta ostenta indifferenza e gira lo sguardo dall’altra parte. Astenendosi platealmente dal rispondere alle richieste d’aiuto, e non effettuando il coordinamento delle navi in mare. «Una nave mercantile era sulla scena ma è ripartita. Ancora una volta un esempio della politica di non assistenza di Rcc Malta», scrive ancora la Ong. Esattamente lo stesso atteggiamento assunto ancora pochi giorni fa, quando una nave mercantile era sulla scena, ma è ripartita. Un comportamento deprecabile smascherato, ancora una volta, dalla Ong che ha parlato in quella circostanza di un «esempio della politica di non assistenza di Rcc Malta».
L’isola se ne infischia degli sos delle Ong: gli ultimi precedenti
Una vicenda che, per l’ennesima volta, anche in quel caso si è conclusa con l’assegnazione del porto di Lampedusa all’imbarcazione, nonostante l’intervento in area Sar maltese. Una inaccettabile coazione a ripetere, quella delle autorità maltesi, che si è verificata anche pochi giorni prima di quel precedente, quando le navi militari italiane sono intervenute nelle acque Sar maltesi per altre imbarcazioni sulle quali l’isola nel cuore del Mediterraneo tra Sicilia e Nord Africa ha continuato a fare spallucce: non coordinando gli interventi. E rifiutandosi di dare indicazioni per lo sbarco.
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Non solo. Come riporta oggi l’edizione online de Il Giornale, «anche l’Ocean Viking, una decina di giorni fa, ha effettuato un intervento in area Sar maltese portando a bordo 24 persone, portate poi in Italia. Il Times of Malta, uno dei principali quotidiani dello Stato, nella sua versione online ha spiegato che le autorità maltesi rifiutano sistematicamente non solo di commentare le accuse di respingere i migranti e/o farli morire in mare. Ma evitano anche di comunicare i dati sulle attività di salvataggio».
Nel 2023 Malta ha accolto un solo migrante…
Tutto molto chiaro, insomma. Anche in assenza di numeri e report a certificarlo. L’Italia, con il governo Meloni impegnato a rendere centrale il tema dell’emergenza migranti, e di una condivisione della gestione dei flussi centrale e condivisa nell’agenda europea, si trova a fronteggiare un approccio oltre l’incommentabile. Un comportamento che anche noi abbiamo ratificato. Oltre che quantificato in base ai dati raccolti dall’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Ovvero, dall’inizio dell’anno 2023 Malta ha accolto un solo migrante.
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Ossia: «Su 33.982 immigrati via mare nei primi tre mesi dell’anno, circa il 77% è sbarcato sulle nostre coste. In Spagna, separata dal Marocco da poche miglia di mare, ne sono arrivati solo 3852. In Grecia ancora meno, 3216, eppure i porti greci vengono costeggiati dalle barche provenienti dalla Turchia: un’altra delle rotte dei migranti, proprio quella seguita dall’imbarcazione che è poi affondata a Cutro. Spagna e Grecia usano metodi duri per scoraggiare le partenze. Ma il vero scandalo è Malta, con un solo migrante accolto, nonostante la posizione e l’estensione della sua zona Sar («Search and rescue») in piena rotta del Mediterraneo centrale». Non serve davvero aggiungere altro…