Migranti, la ministra degli Esteri francese: “Siamo amici dell’Italia e vogliamo cooperare”

26 Mag 2023 9:59 - di Eugenio Battisti

Parigi continua le manovre di avvicinamento a Roma, dopo gli insulti al governo italiano (Meloni è disumana) del ministro francese Darmanin. “La Francia ha una sola linea: l’Italia è un Paese amico. Al quale ci legano molte cose, tra cui l’affetto reciproco. E quando ci sono questioni delicate, dobbiamo parlarne apertamente e amichevolmente”. Così Catherine Colonna, ministro degli Esteri francese, intervista dal Corriere della Sera, dopo l’incontro a Roma con l’omologo Antonio Tajani. Cooperazione con l’Italia, dunque, è la nuova parola d’ordine già pronunciata da Macron a margine del G7.

Migranti, la ministra Colonna: l’Italia è un paese amico

“Tutti i membri del governo francese, ognuno con le proprie parole, sanno che affronteremo meglio qualsiasi difficoltà con una maggiore cooperazione franco-italiana. A partire dalla questione migratoria”, aggiunge la ministra degli Esteri. “Oggi la maggior parte della pressione migratoria proviene dalla Tunisia piuttosto che dalla Libia. Dobbiamo aumentare la nostra cooperazione con la Tunisia attraverso il canale europeo, ovviamente. E anche attraverso i reciproci rapporti bilaterali con la Tunisia, che abbiamo interesse a coordinare bene”. Parole molto vicine agli obiettivi del governo Meloni.

Rafforzare la cooperazione con l’Italia: lotta ai traffici irregolari

“Abbiamo bisogno di rafforzare la lotta ai traffici irregolari di esseri umani alle frontiere tra Francia e Italia. E di una riforma del sistema di Dublino, oltre a migliorare il database delle impronte digitali Eurodac e le procedure di richiesta di asilo nei Paesi di primo ingresso. È un tema eterno, ma voglio essere positiva perché abbiamo fatto progressi”, dice ancora Colonna. “Abbiamo un Consiglio europeo a giugno e la nostra ambizione condivisa è di affrontarlo con un nuovo passo avanti nel riavvicinamento delle posizioni.  Non ci sono soluzioni nazionali. La soluzione sta nella cooperazione tra noi”.

Aerei all’Ucraina, nessun tabù

Quanto alla fornitura di aerei all’Ucraina e all’addestramento dei piloti, “non c’è nessun tabù. Ma sappiamo che ciò che l’Ucraina sta cercando sono gli aerei F-16. che la Francia non ha. Ma servono anche piloti. E bisogna distinguere tra l’addestramento di base e l’addestramento specifico per il caccia F-16. È ipotizzabile che si possa contribuire alla formazione di base”, ha spiegato.

Emilia-Romagna: una squadra francese è sul posto

Il discorso scivola poi sui rapporti con Pechino. La Francia “sta cercando di preservare la capacità di dialogo con la Cina, ad esempio sul clima, sulla biodiversità o sull’intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, abbiamo divergenze con la Cina sui valori. E anche sulla regione indo-pacifica”, dice il capo della diplomazia d’Oltralpe. Ricordando il bilaterale tra Macron e Meloni sia a Reykjavik sia a Hiroshima. “Si sono trovati d’accordo sul raggiungere un equilibrio. Poi, sulla Via della Seta, spetta al governo italiano decidere”. Sul dossier Emilia-Romagna, in ginocchio dopo l’alluvione, Colonna conferma la solidarietà concreta della Francia. “Una squadra francese è sul posto per aiutare i soccorsi”, ha assicurato ieri a Tajani.

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