Tajani: «Non dobbiamo abbandonare la Tunisia, c’è il rischio di islamizzazione del Mediterraneo»

27 Mar 2023 8:35 - di Fulvio Carro
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«L’emergenza di queste ore si chiama Tunisia. Non possiamo abbandonare la Tunisia, perché se cade questo governo rischiamo di avere i Fratelli musulmani che sono fonte di grande instabilità. Non ci possiamo permettere l’islamizzazione del Mediterraneo. Ecco perché serve agire subito». Lo afferma Antonio Tajani. «Questo Paese è sull’orlo del collasso finanziario. Come Italia stiamo lavorando affinché il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale aiutino e diano soldi alla Tunisia. Ma c’è un problema: il Fondo monetario, con il sostegno degli Stati Uniti dice “voi prima fate le riforme e poi noi vi diamo i soldi”, I tunisini dicono “prima i soldi necessari per le riforme”. Noi abbiamo fatto la proposta di dare una prima tranche di soldi poi gli altri se fanno le riforme».

Tajani: «Siamo al lavoro sul decreto flussi»

«Vogliamo combattere con molta fermezza l’immigrazione irregolare, che è anche oggetto di interessi economici fortissimi da parte di criminali che bisogna colpire molto duramente. Il governo lo ha fatto con il decreto che ha inasprito le pene per i trafficanti. Allo stesso tempo», aggiunge il ministro degli Esteri, «c’è richiesta di lavoratori. Ed ecco perché noi prepareremo un decreto flussi triennale per accogliere in Italia gli immigrati stranieri, extraeuropei, che troveranno sicuramente occupazione nell’agricoltura o nell’industria. Chi sarà regolare avrà tutti i diritti, siamo in grado di farne 80mila l’anno ma volendo anche di più, questa è la strategia che abbiamo».

Migranti, «emergenza che non possiamo affrontare soli»

«Viviamo un periodo di grandi tensioni internazionali», continua Tajani. «Ci sono varie situazioni che spingono centinaia di migliaia di persone a spostarsi dai luoghi dove vivono. L’Italia è il primo punto di approdo per andare verso nord. Ci troviamo ad affrontare un’emergenza spesso da soli, ma da soli non siamo in grado di affrontare una situazione attuale per questo stiamo insistendo con l’Europa. Noi abbiamo 7mila chilometri di coste che sono i confini dell’Europa. Non siamo in grado di avere di accogliere questi flussi e per questo dobbiamo lavorare con una strategia a breve-medio-lungo termine per affrontare l’immigrazione. Serve un’azione di controllo delle frontiere.

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