La rivincita di Trump: «Una vergogna le indagini su di me, ora i responsabili devono pagare»

16 Mag 2023 9:26 - di Giorgio Sigona
trump

L’inchiesta dell’Fbi sul Russiagate era senza fondamento, le accuse a Donald Trump non avevano senso. Una notizia importante per l’ex presidente americano. Contro di lui avevano messo in moto la macchina di fango. E ora la situazione si è capovolta, l’esito del rapporto del procuratore speciale John Durham ha fatto chiarezza. Il Tycoon è soddisfatto, ma non si può stendere un velo pietoso sulla vicenda. Perciò  passa all’attacco. «Wow!». scrive sul social Truth. «Dopo approfondite ricerche, il procuratore speciale John Durham conclude che l’Fbi non avrebbe mai dovuto avviare l’indagine Russiagate! In altre parole, il pubblico americano è stato truffato, proprio come viene truffato in questo momento da coloro che non vogliono vedere la grandezza per l’America». È la prima reazione al rapporto di 305 pagine non appena reso pubblico.

Trump: «Chi mi ha accusato ora affronti le conseguenze della sua azione

In una successiva intervista con Fox News Digital, Trump definisce le indagini dell’Fbi che lo hanno riguardato una «vergogna». E chiede che l’ex direttore James Comey – ed altre persone – debbano affrontare le conseguenze delle loro azioni. «Io, e cosa molto più importante, il pubblico americano, siamo stati vittime di questa farsa di lunga data e proditoria», afferma. Una farsa «avviata dai democratici, avviata da Comey. Ci deve essere un prezzo pesante da pagare per aver sottoposto il nostro Paese a tutto questo».

Il rapporto del procuratore speciale sul Russiagate

Nell’atteso rapporto del procuratore speciale John Durham, l’Fbi viene accusata di aver avviato l’inchiesta sulla campagna elettorale di Trump – che poi divenne il Russiagate – sulla base di «informazioni di intelligence grezze, non analizzate e corroborate». Secondo Durham, l’Fbi si è affrettata a ad indagare il Tycon. Invece si è mossa con estrema cautela riguardo alle accuse che erano state rivolte all’allora candidata dem Hillary Clinton. Quindi il bureau non ha mantenuto i suoi standard investigativi e ha mancato di «analizzare in modo critico le informazioni che seguivano la narrazione di una collusione tra Trump e la Russia». E questo, secondo Durham, è «estremamente preoccupante», dal momento che l’Fbi si è mostrata «gravemente mancante» su molti aspetti chiave, esponendosi così «a un grave danno per la sua reputazione».

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