Guerra a colpi di carta bollata sul simbolo Dc. Tra gli eredi della Balena bianca c’è anche Cuffaro
Scudocrociato senza pace. Complice la campagna elettorale per le amministrative, lo storico simbolo della Dc continua ad essere oggetto di contesa tra i democristiani sopravvissuti alle varie repubbliche fin qui susseguitesi. Per capire che cosa sta succedendo bisogna, però, partire da una premessa sui “resti” della Balena bianca. Secondo le ultime travagliate vicende giudiziarie, il patrimonio (circa 47 milioni di euro, per lo più immobili), è gestito dall’ex-Ppi di Pierluigi Castagnetti, mentre l’uso del simbolo spetta all’Udc di Lorenzo Cesa e la denominazione “Democrazia Cristiana” a Gianfranco Rotondi, eletto alle ultime politiche in quota Fratelli d’Italia.
Il simbolo spetta all’Udc di Cesa
Proprio l’ex-ministro avellinese, il 2 maggio scorso ha presentato un esposto-diffida alle massime cariche dello Stato contro alcune associazioni che rivendicano – a suo dire senza averne titolo – l’utilizzo del simbolo con la scritta Libertas. A gettare altra benzina del fuoco ha poi provveduto il ritorno sulla scena politica nazionale di Totò Cuffaro, eletto segretario politico della nuova Dc tanto di congresso a Roma. Contro l’ex-governatore della Sicilia sono però subito insorti i partiti eredi della vecchia DC, che non escludono di ricorrere alle vie legali. E non è tutto.
Il caso Samorì
Nuove polemiche, informa l’Adnkronos, potrebbero arrivare dal caso che vede protagonista Gianpiero Samorì, attuale componente del direttivo nazionale di Noi con l’Italia (presieduto da Maurizio Lupi). Boatos di fonte centrista ne danno per certo il deferimento al collegio dei probiviri per aver accettato la nomina a vice di Cuffaro. Una nomina impensabile, considerando che formalmente l’avvocato modenese è iscritto al partito di Lupi. Ma che qualcuno interpreta come l’inizio di un progetto di riunificazione delle varie anime centriste. In tal senso, ci sarebbe stato pure un incontro tra Cesa, Rotondi, Cuffaro e Samorì, il cui esito sarebbe stato però interlocutorio. Al momento, dunque, i dc vecchi e nuovi continuano a procedere sul simbolo a colpi di carte bollate. Mai eredità politica fu più contesa di quella della Balena bianca.