“Guardare i porno non va bene”: lo spot della Svizzera per tutelare i minori scandalizza Bizzarri e compagni
«Ehi tu! Lo so cos’hai fatto ieri sera»: il cartone animato contro il consumo di porno tra i minorenni sta facendo discutere la Svizzera e anche qualche influencer nostrano, come Luca Bizzarri, che si è scagliato contro la campagna “terrorizzante”.
Porno in Svizzera: il video che indigna più i nostri esperti che quelli elvetici
«Hai guardato un porno! Ahi ahi ahi! Questo non va bene», dice il protagonista del cartone animato con l’aria truce e un tono cupo e minaccioso. La campagna di comunicazione – nelle lingue della Svizzera (francese, tedesco e italiano) – ricorda che «non puoi, se hai meno di 16 anni». Internet, mezzo preferenziale per la circolazione di tali contenuti, rende impossibile identificare chi perseguire. «Tuttavia, se sei tu a mostrare o inoltrare materiale pornografico a minori di 16 anni, sei perseguibile penalmente. Il diritto penale minorile svizzero si applica già dai 10 anni di età». Il video di pochi minuti finisce addirittura con un colpo di scena finale.
Per dissuadere i giovani sotto i 16 anni dal consumare e diffondere materiale pornografico in Internet, la Prevenzione Svizzera della criminalità ha realizzato un sito apposito che ospita il video d’animazione esplicativo che informa questo specifico gruppo destinatario sulle conseguenze psicologiche e penali del consumo e della diffusione di materiale pornografico.
“Se hai meno di 16 anni non inviare foto di nudo”: e i nostri influencer hanno da ridire
Una campagna definita “moralista” e “bacchettona” dagli esperti italiani, forse preoccupati che il modello svizzero venga preso come esempio anche in Italia? Breaking Italy ha dato ampio spazio all’argomento, sorprendendo gli stessi svizzeri. Eppure la motivazione data dalle autorità elvetiche è dettata dalle statistiche. “Il numero di adolescenti condannati per diffusione di materiale porno illegale è raddoppiato. La condivisione di video a carattere sessuale tra adolescenti sta guadagnando terreno. In diversi cantoni svizzeri si è registrata un’impennata del numero di condanne in quest’ambito”, fanno sapere da Berna. Tra i compiti dell’organismo denominato Prevenzione Svizzera della Criminalità c’è appunto «quello di informare la popolazione sui fenomeni criminali, sulle possibilità di prevenzione e sulle offerte di aiuto in quest’ambito».
Nella campagna si ribadiscono fondamentalmente tre indicazioni: “Se hai meno di 16 anni non devi guardare i porno”, “Se ti imbatti in pornografia illegale segnala ad un adulto”, “Non inviare foto di nudo”. Semplice raccomandazioni di buon senso. Ma i seguaci dello slogan sessantottino “vietato vietare” fuoreggiano più che mai.
da adottare subito in Italia