Emilia Romagna, il Cdm delibera lo stato di emergenza: stanziati 10 milioni per l’alluvione
Su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale, a seguito delle avverse condizioni meteorologiche che, a partire dal giorno 1° maggio, hanno colpito in Emilia Romagna il territorio delle province di Reggio-Emilia, di Modena, di Bologna, di Ferrara, di Ravenna e di Forlì-Cesena. «Il governo – ha dichiarato Musumeci al termine del Cdm – sta operando con la massima prontezza d’intesa con la Regione, per fronteggiare una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e l’evacuazione di numerose famiglie dalle loro abitazioni».
Su proposta del ministro Musumeci
Con il provvedimento di oggi, che ha la durata di 12 mesi, il Cdm ha anche stanziato 10 milioni di euro per gli interventi più urgenti «d’intesa con la Regione e in deroga alla legislazione vigente». Su proposta del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il Cdm ha inoltre dato il via libera all’autorizzazione per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per una potenza complessiva di circa 600 megawatt. Si tratta in particolare di impianti di produzione di energia agrivoltaica ubicati in varie regioni italiane e rimasti fino ad oggi bloccati.
Dal Cdm via libera agli impianti produzione di energia agrivoltaica
«Il risultato raggiunto oggi – ha sottolineato il ministro – si inserisce nel percorso di velocizzazione delle procedure autorizzative avviato negli ultimi mesi dal ministero dell’Ambiente, che ci ha permesso di raggiungere già nel 2022 i sette gigawatt di nuovi impianti autorizzati. Il nostro obiettivo è di superare, a partire dal 2023, i 10 gigawatt di impianti autorizzati e installati, al fine di produrre entro il 2030 i due terzi della nostra energia da fonti rinnovabili». Il Consiglio dei ministri ha infine approvato un decreto legge che – secondo quanto spiegato da fonti di governo – interverrà anche sul limite di età a 70 anni oltre cui scatterebbe il pensionamento dei direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche. È invece slittata la nomina del comandante della Guardia di finanza.