Dissesto idrogeologico in Italia: governo e Parlamento pronti a fare tutto il necessario

30 Mag 2023 12:41 - di Mauro Rotelli

Il dissesto idrogeologico rappresenta per il nostro Paese una sfida sempre più pressante e preoccupante. L’Italia è infatti caratterizzata da una geografia variegata, con diversità paesaggistiche che comporta anche una serie di rischi legati all’instabilità del terreno e all’erosione. Il dissesto idrogeologico rappresenta la combinazione di fenomeni naturali e attività umane che compromettono l’equilibrio idrologico e geomorfologico di un territorio. Questo fenomeno può manifestarsi in diverse forme, come frane, alluvioni, smottamenti e desertificazione.

Dissesto idrogeologico ed eventi calamitosi

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a diversi eventi calamitosi che hanno causato gravi danni alle infrastrutture, all’ambiente e, purtroppo, determinato anche la perdita di vite umane. La portata di questi disastri ha messo in evidenza la necessità di affrontare il problema del dissesto idrogeologico in modo più efficace e preventivo. Le cause sono molteplici e complesse. Tra le principali si annoverano il consumo di suolo, l’urbanizzazione incontrollata, la mancanza di manutenzione del territorio, l’abusivismo edilizio, l’agricoltura intensiva e la cattiva gestione delle risorse idriche. Tali fattori, associati alle conseguenze del cambiamento climatico stanno avendo un impatto sempre più significativo, determinando eventi catastrofici.

I rischi che corrono i Comuni italiani

I dati, poi, appaiono tutt’altro che rassicuranti. Nello specifico, il rapporto “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità̀ e indicatori di rischio – Edizione 2021” redatto dall’ISPRA sottolinea che il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera, con circa 1,3 milioni di abitanti a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni. In merito alle risorse pubbliche destinate negli ultimi anni alla gestione del rischio idrogeologico, la relazione della Corte dei conti di febbraio 2023 indica che “lo stanziamento complessivo nel periodo dal 1999 al 2019 ammonta a circa 7 miliardi di euro per un totale di oltre 6.000 progetti finanziati, mentre l’importo complessivo di richieste pervenute risulta pari a 26 miliardi di euro”.

Dissesto idrogeologico, l’azione di governo e Parlamento

Governo e Parlamento hanno unito le forze già all’inizio della attuale legislatura con la legge di Bilancio 2023 che, tra le altre disposizioni, ha significativamente aumentato, anche attraverso un emendamento da me presentato, le risorse per le sette Autorità di Bacino Distrettuali attraverso uno stanziamento complessivo di 14,5 milioni di euro al fine di rafforzare la tutela del territorio e la gestione delle acque, per mitigare gli effetti del dissesto idrogeologico e del cambiamento climatico nonché misure per l’assunzione di personale a tempo indeterminato presso le medesime autorità di bacino. Inoltre, sono state previste risorse per la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico in Calabria.

La messa in sicurezza

Vi sono poi disposizioni finalizzate al completamento della Carta geologica d’Italia (progetto CARG), all’autorizza la spesa di 200 milioni, al fine di fronteggiare gli effetti derivanti dagli eccezionali eventi meteorologici per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza, e un incremento di 250 milioni di euro dei contributi a favore degli enti locali per le spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale, nonché per investimenti di messa in sicurezza delle strade.

Fondamentale è puntare sulla prevenzione

L’ultimo intervento fondamentale, passando attraverso le risorse messe a disposizione, rispettivamente nel decreto legge così come convertito in legge sulla frana di Ischia (Dl 186/22) così come sulle altre emergenze del territorio contenute nel decreto “Ricostruzione” (Dl 3/23), arriva dal Governo, a seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito l’Emilia-Romagna, con lo stanziamento di oltre 2 miliardi di euro, finalizzati a garantire il soccorso e l’assistenza alle popolazioni e alle aziende colpite dall’alluvione e di procedere rapidamente al superamento della fase emergenziale. È dunque fondamentale puntare sulla prevenzione, utilizzando al meglio il sistema di governance del territorio di cui il Paese è già dotato, ma dotandolo di sistemi di allerta, previsione prevenzione e monitoraggio anche digitali, sempre più efficienti, che ci consentano di avere una immagine “dinamica” ed immediatamente consultabile del territorio sempre più esposto a rischio da eventi parossistici causati dall’intensità delle precipitazioni associate a temperature sempre più elevate.

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