Covid e guerra hanno seminato lutti e gettato paesi nella miseria, ma noi non abbiamo imparato nulla
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Non abbiamo imparato nulla. Per molti, ma non per tutti. Eppure, dopo tre anni, tre mesi e cinque giorni il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che la CoViD-19 non è più un’emergenza sanitaria internazionale. Era il 30 gennaio 2020 quando lo stesso Ghebreyesus allertava il mondo parlando di emergenza internazionale di salute pubblica. In questi tre anni e mezzo abbiamo contato quasi 7 milioni di morti per covid, questo dicono i dati ufficiali; in realtà il bilancio reale dei decessi è di tre volte più drammatico, 20 milioni i morti che il virus ha fatto. Lo conferma il fatto che l’Oms riporta diverse decine di migliaia di morti per covid ogni settimana ed alcune stime scientifiche sostengono che la mortalità per covid sia ancora di circa 10.000 morti al giorno nel mondo. Tuttavia è necessario guardare avanti. Ne abbiamo bisogno. E’ chiaro che non ci siamo liberati dal Covid, anzi ci avviamo verso una lunga convivenza che, ancora una volta, stravolgerà le nostre abitudini, già radicalmente modificate da oltre tre anni. Il contagio Covid comunque, in modo silenzioso, continua quotidianamente ad espandersi.
Gli attualmente positivi in Campania sono 19mila 919. Dal febbraio 2020 in Campania siamo a 2milioni 463mila 300 contagiati. Purtroppo in Campania dal febbraio 2020 sono 11mila 889 i decessi registrati per Covid. Lutti che nessuno mai potrà accettare. Un mondo stravolto nel mentre. Sconvolgimenti economici che hanno portato milioni di persone nella povertà, Paesi interi sull’orlo del fallimento. Ma anche grandi multinazionali che hanno triplicato i loro guadagni. Sconvolgimenti sociali, le chiusure delle frontiere e stop ai viaggi. Milioni di persone vittime di un isolamento necessario e forzato che ha portato però a depressione e ansia. Quel che è certo è che la vita come la conoscevamo prima della pandemia non tornerà più.
Tuttavia commettiamo gli stessi errori, anzi peggio, considerando che avremmo dovuto imparare molto dalla tragedia del Covid. Almeno così promettevamo dai balconi delle nostre abitazioni, unico luogo concesso fuori dalle mura domestiche. Ma la natura dell’uomo è questa. Non riusciamo ad essere ciò che non siamo. Quindi, nel mentre ci siamo catapultati in un’altra guerra devastante, quella in Ucraina. Non fanno notizia più neppure i morti che, per la cronaca, fonti dell’intelligence militare americana indicano, dall’inizio della guerra, tra i 35.000 e 43.000 militari russi; le perdite superano le 100.000 se si considerano anche i feriti. Almeno 15.000 le morti di soldati e civili ucraini. Ma poco importa perché nel mentre solo negli Stati Uniti per la guerra in corso sono state investite risorse pari a oltre 73 miliardi di euro. Di questi, almeno 44,3 miliardi per spese militari pure, 25,1 miliardi in aiuti economici e 3,72 miliardi per gli interventi umanitari. Dalla Ue ben altri 35 miliardi di euro. Consideriamo poi che non conosciamo il costo degli investimenti russi in questa guerra assurda. No, per combattere la fame e la sete nel mondo, c’è ancora tempo. Banale persino ipotizzare cosa si sarebbe potuto fare con queste risorse per cambiare veramente il mondo. In realtà, paradossalmente lo stiamo cambiando comunque. Non abbiamo imparato nulla dal Covid, no. Milioni di persone dal sud del mondo sono in cammino verso l’Europa. Migliaia di persone muoio in mare, senza speranza. Milioni di altri disperati muoio di malattie. Altri si scannano in guerre etniche senza fine. Noi altri, benestanti occidentali, moriamo di cancro e di malattie del benessere, nel mentre ci illudiamo di salvare il pianeta ma la Cina prepara un altro scontro nello stretto di Taiwan. La Corea continua a lanciare missili balistici nel Mar del Giappone. No, non abbiamo imparato nulla.