Concertone libera tutti: sul palco c’era anche Neima Ezza, il rapper marocchino a processo per rapina (video)

2 Mag 2023 18:28 - di Guido Liberati

Al Concertone del primo maggio di San Giovanni tra i 50 cantanti sul palco a molti è sfuggita l’esibizione di Neima Ezza, nome d’arte del rapper Amine Ezaroui, nato in Marocco ma cresciuto in quelle che sono ormai le “banlieus” milanesi tra San Siro e Baggio. 

Neima Ezza è sotto processo per una serie di rapine che – secondo l’accusa – avrebbe compiuto insieme ad altri complici e al rapper Baby Gang: con questa accusa era finito anche agli arresti domiciliari fino al febbraio 2022, quando il giudice aveva sostituito la misura cautelare con l’obbligo di dimora a Milano e di permanenza nella sua abitazione dalle ore 20 alle 7 del mattino. Una misura che il gip, su istanza della difesa, ha attenuato concedendo al rapper marocchino di partecipare a eventi, come concerti appunto, anche fuori dall’orario stabilito.

Neima Ezza, nelle sue canzoni l’orgoglio per la vita criminale e l’odio per gli sbirri

Nell’interrogatorio dopo l’arresto Neima Ezza si era difeso negando di aver commesso le due rapine che gli vengono contestate e il suo difensore aveva sostenuto che a suo carico c’erano solo riconoscimenti fotografici «non validi». Il cantante aveva postato in quei giorni un video sui social con una nuova canzone nella quale cantava: «Incolpato di rapina eppure sono innocente».

Di tutt’altro genere una delle sue canzoni più celebri, come Rapina, che recita: “Brutto figlio di puttana ti leviamo i gioielli, ti strappo quella collana” e “Lo buttano in gabbia pensando che il ragazzo cambia, ma esce con più rabbia”. Il rapper marocchino ha una spiccata idiosincrasia per le forze dell’ordine come ha riportato anche il Secolo in alcuni articoli. Non propriamente un esempio di lavoratore modello per la festa del primo maggio. La sua stessa performance del Concertone è stata incolore come la pioggia di ieri su piazza San Giovanni.

C’è un dato tuttavia che balza agli occhi: Neima Ezza resta innocente per la giustizia italiana fino alla condanna definitiva. Il suo processo è tuttora in corso perché il cantante nordafricano ha scelto il rito ordinario. Una strategia diversa da Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib che è stato accusato insieme a lui. Baby Gang ha scelto il rito abbreviato e il 26 gennaio scorso è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Addirittura più della richiesta del pm che era di 4 anni. Avesse optato per il rito ordinario, avremmo trovato anche lui ieri pomeriggio sul palco con Ambra e Neima Ezza?

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