Renzi: «L’armocromista? Il problema è quello che dice la Schlein, non la sua shopper»
Polemiche a raffica sugli “accorgimenti estetici” della leader Pd, ironie sui social, la “kompagna” che veste manco fosse la regina d’Italia o una star di Hollywood. In sostanza, è la fotografia delle ipocrisie della sinistra. Matteo Renzi, però, dice di fregarsene dell’armocromista. Si inserisce nel “duello” puntando il dito su altro. Anche perché più volte è stato sbeffeggiato per il look.
Renzi e l’armocromista: sarò vecchia maniera…
«Elly Schlein viene attaccata per l’intervista a Vogue. Troppo pop, dicono i critici», scrive in un post sui social. «Una decina d’anni fa fui attaccato per lo stesso motivo. Ovviamente quelli che dentro il Pd allora mi accusarono di personalismo oggi plaudono alla svolta giovanile della segretaria. Ma questa è un’altra storia». Il problema, dice Renzi, non è l’armocromista: «Per me è un altro. Trovo assurdo attaccare la Schlein per la sua personal shopper. Sarò vecchia maniera ma non mi interessa sapere quanto prende la sua consulente di immagine o chi la paga. A me interessa la politica».
Dall’utero in affitto alle tasse, «ecco le differenze»
«Le differenze con la Schlein», osserva il senatore, «non sono sul trench ma sull’utero in affitto, sul termovalorizzatore e sul nucleare, sul concetto di lavoro e sulle tasse, sui sussidi, sul merito nella scuola, sull’Ucraina e sull’esercito europeo, sulla giustizia e sul garantismo. Su questi temi non c’è nessun consulente di immagine che possa aiutarti. Contano le idee. Penso che i riformisti possano accettare tutte le scelte cromatiche, gli outfit, le acconciature. Ma dalle idee non si scappa».
Mancanza di chiarezza e di contenuti
«La fuga dal Pd non nasce dalle interviste a Vogue ma dalla mancanza di chiarezza sui contenuti». Renzi torna quindi sulle polemiche in merito all’armocromista: «Noi forse non azzecchiamo sempre i colori e talvolta veniamo spettinati in foto. Ma abbiamo le idee chiare sulla politica. E siamo pronti a confrontarci a viso aperto con tutti», conclude.