Primavalle, la Camera ricorda i fratelli Mattei. Foti: onorandone il ricordo, quel sacrificio non sarà stato vano
Il 50esimo anniversario della strage di Primavalle, in cui morirono bruciati i fratelli Mattei, ha rinnovato il ricordo di un’Italia insanguinata dalla morte di giovani vittime immolate sull’altare di una inaudita ferocia attivista. Ebbene oggi, dopo la cerimonia commemorativa in Senato dei giorni scorsi, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha annunciato ufficialmente che «nella conferenza dei capigruppo si è convenuto di calendarizzare domani (giovedì 20 aprile ndr) in Aula dalle ore 10, la commemorazione dei fratelli Mattei. L’auspicio – ha quindi aggiunto l’esponente di Fdi – è che il ricordo del loro sacrificio possa trovare, 50 anni dopo, un momento di unanime condivisione».
Primavalle, Foti (Fdi): Camera, «calendarizzata domani la commemorazione dei fratelli Mattei»
Perché quel sacrificio e quel dolore riguarda anche un Paese intero. Un Paese che, in quegli anni, era divorato da un odio cieco che, come ha sottolineato il premier Meloni nel messaggio indirizzato a Giampaolo Mattei, presidente dell’Associazione Fratelli Mattei, «con l’atroce uccisione di due giovani innocenti di 10 e 22 anni, colpevoli di essere figli del segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno». Un momento tragico che si ha il dovere di ricordare solennemente perché parte di una memoria condivisa che – citando sempre il presidente del Consiglio – continua nel tempo a evocare e rappresentare «una delle pagine più buie della storia nazionale».
Il rogo di Primavalle, una ferita aperta che continua a sanguinare
Perché il rogo di Primavalle è una ferita aperta che continua a sanguinare. Da quel giorno, quel 16 aprile di cinquant’anni fa, impossibile da dimenticare… Virgilio Mattei aveva 22 anni, il fratellino Stefano ne aveva soltanto 10. Entrambi sono morti tra le fiamme, uccisi barbaramente della mano criminale degli estremisti di sinistra. Le due giovani vittime erano figli del segretario missino della sezione “Giarabub” del Msi, in Via Svampa. I militanti rossi di Potere Operaio lasciarono davanti alla porta dell’appartamento una tanica di benzina con un innesco artigianale. Poco dopo, la strage.
«Solo tramandando ai nostri figli e nipoti il ricordo di quel giorno, il sacrificio dei fratelli Mattei non sarà stato vano»
«Cinquant’anni fa il rogo di Primavalle, uno dei crimini più orrendi degli Anni di piombo», ha dichiarato nei giorni scorsi Foti tra dolore ancora vivo e ricordo istituzionale. Rilanciando sul tavolo la necessità di coltivare e rendere unanime il ricordo di un evento che rientra a pieno titolo nella memoria di un Paese intero. E aggiungendo a stretto giro: «Stefano e Virgilio sono ancora nei nostri cuori… Come se non se ne fossero mai andati. Perché solo tramandando ai nostri figli e nipoti il racconto di quell’ignobile atto compiuto. Dei successivi depistaggi. Come dei tentativi di insabbiare il tutto, il loro sacrificio non sarà stato vano».
Primavalle, Foti: «Per anni certa sinistra ha protetto quegli assassini»
Sì, perché come ha ricordato sempre il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, «ad appiccare il fuoco furono gli esponenti del movimento extraparlamentare di estrema sinistra Potere Operaio Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo, che incendiarono la porta di casa. E che per decenni hanno goduto della protezione e dell’appoggio di una certa sinistra – ricorda Foti – . Condannati a 18 anni di carcere (e non all’ergastolo perché non fu riconosciuta la volontà di uccidere), non scontarono praticamente nemmeno un giorno di galera perché fuggirono all’estero».
Un dolore inesauribile di cui va coltivata la memoria
Un ricordo ancora vivido. Parole forti. E un dolore inestinguibile, quelli espressi in questi giorni dai nostri rappresentanti istituzionali. Sentimenti che hanno animato le iniziative pubbliche con cui ministri e alte cariche dello Stato dedicano oggi, a cinquant’anni da quel terribile giorno, il loro tributo in memoria delle vittime di quella strage.