Giorgetti: “Lagarde colpita dai nostri risultati economici. Il Pnrr? Ci aspettiamo un sì a ore”
La decisione della Commissione Ue sulla terza tranche di finanziamenti del Pnrr è “una questione di ore” e “siamo assolutamente ottimisti”. A dirlo è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine dell’Ecofin informale nei pressi di Arlanda, l’aeroporto di Stoccolma, dove ha tra l’altro avuto un bilaterale con il collega tedesco Christian Lindner, sui temi soprattutto della revisione del Patto di stabilità, e uno con la presidente della Bce, Christine Lagarde, la quale “era molto sorpresa, favorevolmente sorpresa, di come l’economia italiana vada molto meglio”. “Gli imprenditori e i lavoratori italiani sono molto meglio dei politici italiani, e anche degli analisti, che normalmente sottostimano le nostre capacità”, ha commentato Giorgetti.
Sulla terza tranche del Pnrr “è questione di ore e ci aspettiamo un sì”
Rispetto all’attesa risposta sulla terza tranche di finanziamento Pnrr, il ministro ha chiarito che “noi ci aspettiamo la risposta sì”. “Noi crediamo – ha aggiunto – di essere nei tempi, ne ho parlato ancora ieri sera con il ministro Fitto. Appunto, Fitto-Fit, nel senso che siamo a posto. Quello che dovevamo fare, lo abbiamo fatto e quindi siamo ottimisti riguardo allo sblocco della rata”. Quindi, non solo non bisogna attendersi un rinvio, ma “è una questione di ore”. “L’informazione che ho io è che la situazione è definita, quindi – ha sottolineato Giorgetti – siamo assolutamente ottimisti”.
Giorgetti: “Il Pnrr e il Piano complementare sono due cose un po’ diverse”
Quanto alla modifica dei Pnrr, integrandoli con i capitoli RePowerEu per i progetti legati all’energia, il ministro ha ricordato che “tutti i Paesi hanno chiesto un po’ di tempo” e anche “noi ce lo stiamo prendendo”. “Quello che forse si fa fatica a capire – ha poi aggiunto Giorgetti – è che, siccome l’Italia ha preso l’intera allocazione, altri hanno piani molto più ridotti. Altri fanno meno fatica di noi, ma per un problema di tipo oggettivo, di quantità”.
“Poi c’è il Pnrr e il piano complementare, che sono due cose un po’ diverse”, ha spiegato ancora il titolare dell’Economia, ricordando che, mentre i prestiti del Pnrr, “costano l’1-1,5%, quindi conviene prenderli”, quelli del piano nazionale complementare “costano il 5%”. Quindi, facendo “un ragionamento da buon padre di famiglia, come c’era scritto nel Codice civile”, “se ho la possibilità di prendere dei prestiti all’1%, magari rivedendo, scambiando, prioritarizzando i progetti, li prendo. Se devo prendere quelli al 5%, giustamente, da buon padre di famiglia, da buon ministro delle Finanze ci penso due volte”.