Francia, ancora proteste contro la riforma delle pensioni. A Parigi assaltata la sede di Louis Vuitton
Francia ancora in fiamme contro la riforma delle pensioni voluta dal governo Macron che innalza l’età da 62 a 64 anni. Non si fermano le proteste in tutto il Paese: da Parigi a Marsiglia, Tolosa, Rennes. La nuova giornata di proteste, la dodicesima, con cortei in programma in tutta la Francia, giunge alla vigilia dell’atteso pronunciamento della Corte costituzionale. Tanto sulla riforma quanto sull’eventualità di un referendum. Domani, 14 aprile, il Consiglio costituzionale dovrà dire l’ultima parola sul controverso testo del governo. Che potrà essere convalidato o censurata, parzialmente o totalmente.
Pensioni, Parigi in fiamme contro Macron
A Parigi nella mattinata si sono svolte azioni di protesta davanti alla sede del Consiglio costituzionale, prima dell’intervento delle forze dell’ordine che hanno bloccato la zona. Alcune ore prima che la marcia parigina prendesse il via, i manifestanti hanno ammucchiato sacchi di rifiuti davanti al Consiglio costituzionale. Inaugurando un nuovo sciopero dei netturbini. Dopo quello del mese scorso che aveva lasciato le strade della capitale francese piene di cumuli di rifiuti per giorni. Il ministro dell’Interno francese, come annunciato da una fonte della polizia, ha vietato le manifestazioni davanti alla sede della Corte, dopo il blocco dell’ingresso da parte dei manifestanti. L’ordinanza dovrebbe essere messa online ed entrare in vigore il 13 aprile sera, per terminare sabato 15 alle 4 del mattino.
Bloccato l’ingresso della Corte costituzionale
Oltre 400 persone hanno poi invaso la sede del colosso del lusso, Moët Hennessy Louis Vuitton. Sono partiti da Gare de Lyon e sono entrati con i fumogeni al numero 22 di Avenue Montaigne. All’indirizzo della boutique di Louis Vuitton, a un passo dagli Champs Élysées. La protesta corre anche lontano da Parigi. Decine e decine di manifestanti si sono radunati al Porto Vecchio di Marsiglia; proteste anche a Tolosa, dove il corteo ha occupato un ponte sulla Garonna con striscioni e cori che scandivano “Scioperi, blocchi, Macron fuori!”. Anche a Rennes in centinaia sono scesi in piazza.