Equo compenso. Architetti, psicologi e avvocati: «La legge Meloni ridà dignità al nostro lavoro»

13 Apr 2023 17:32 - di Paolo Sturaro
equo compenso

«Il principio dell’equo compenso, finalmente diventato legge, rappresenta un importante riconoscimento per i liberi professionisti. È un passo significativo per la loro tutela e per quella dei cittadini che hanno diritto a prestazioni di qualità. Il nostro impegno sarà quello di lavorare affinché sia ampliata la platea di riferimento oltre a quella già prevista». Francesco Miceli, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, sottolinea il ruolo significativo che dalla legge viene riconosciuto agli Ordini professionali. «L’approvazione della legge sull’equo compenso rappresenta un passo avanti verso il riconoscimento del ruolo che i liberi professionisti assicurano alla società e che passa anche attraverso la definizione di compensi commisurati alla quantità e qualità del lavoro”, conclude.

Aiga, con equo compenso da oggi nuova dignità al lavoro dei professionisti

«Grandissima soddisfazione della giovane Avvocatura per l’approvazione all’unanimità da parte del parlamento della legge Meloni sull’equo compenso. Una legge che ridà dignità al lavoro dei professionisti che da Bersani e Monti in poi erano stati costretti a indecorose gare al ribasso e a svilire la loro attività professionale». Così. in una nota. il presidente dell’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), Francesco Paolo Perchinunno. «L’orgoglio per una legge nata anche da un’idea dell’Aiga, protagonista di molte battaglie al fianco dell’Avvocatura. Un ringraziamento a tutte le forze politiche che ci hanno sostenuto, in particolare agli onorevoli Schifone, Varchi, Morrone e Sisto che hanno dimostrato concretamente il loro impegno».

Gli psicologi: ora massima applicazione

«Da anni come Cnop, insieme agli altri Ordini professionali, eravamo impegnati per l’approvazione di questa legge». Una legge «che segna una svolta e stabilisce un principio: il lavoro dei professionisti va riconosciuto e compensato in modo equo». Lo afferma David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi. «Non vogliamo privilegi e rendite di posizione ma neanche la svalutazione del lavoro, la mortificazione di chi si è impegnato anni per esercitare una professione. Ora vigilanza per la sua massima applicazione».

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