Caso Michelangiolo, Frassinetti: «L’intolleranza della sinistra genera odio. È un problema da risolvere»

8 Apr 2023 10:41 - di Sveva Ferri
frassinetti

Una «vicenda gravissima», che «dimostra lo stato di intolleranza della sinistra, che è solita negare l’agibilità politica a chi la pensa in modo diverso». Così il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, ha commentato il caso della studentessa del liceo Michelangiolo di Firenze, costretta a lasciare la scuola dopo le minacce ricevute da alcuni compagni per il solo fatto di essere sorella di uno dei ragazzi di Azione studentesca coinvolti nella rissa con i collettivi del 18 febbraio.

Frassinetti: «A sinistra una intolleranza datata e che genera violenza»

In un colloquio con Libero Frassinetti ha stigmatizzato quell’intolleranza parlando di «un atteggiamento datato, sistematico e che genera violenza». «Sia chiaro, quest’ultima deve essere sempre condannata, così come l’intolleranza mostrata nei confronti di semplici studenti. Mi piacerebbe che ci fosse lo stesso spirito di indignazione in tutti questi casi», ha aggiunto il sottosegretario. Invece, intorno al caso della ragazza costretta a lasciare la scuola, quella stessa stessa sinistra che per giorni aveva suonato la grancassa intorno alla rissa, arrivando anche a tenere una manifestazione, è rimasta pressoché silente, con l’unica eccezione della capogruppo Pd al Senato Simona Malpezzi, che ha espresso «vicinanza», sostenendo che «per noi tutte le forme di violenza vanno condannate senza esitazioni. Questa è la nostra cultura politica».

L’impegno del sottosegretario per superare le contrapposizioni

Nel corso del suo mandato istituzionale, Frassinetti ha rinnovato con forza l’impegno contro la violenza che ha sempre portato avanti e che di recente si è concretizzato in due atti dal fortissimo valore simbolico: l’omaggio reso nei rispettivi licei di Milano alla memoria di Sergio Ramelli e di Fausto Tinelli, uno di destra l’altro di sinistra, entrambi uccisi nel clima infuocato degli anni di Piombo.

Ma certa sinistra contesta pure l’omaggio a due vittime innocenti come Ramelli e Tinelli

Gesti di superamento delle cieche contrapposizioni che non sono stati esenti da polemiche. Quando Frassinetti si è recata al Molinari per Ramelli, ad aspettarla fuori dal liceo c’era un gruppetto di studenti, sindacalisti e docenti che l’hanno accolta al grido di “Fascisti carogne”; quando è andata al Brera per Tinelli l’hanno accusata di voler “equiparare vittime e carnefici”, come se Ramelli potesse essere iscritto alla seconda categoria. Un segnale di quanto certi ambienti fatichino a uscire da quell’odio ideologico che ha anche la pretesa di dare patenti di agibilità.

Frassinetti: «Il monopolio degli spazi e del pensiero nelle scuole presupposto che genera odio»

«Il problema da risolvere è il presupposto che genera odio: il monopolio degli spazi e del pensiero nelle scuole», ha detto ancora Frassinetti a Libero, parlando anche del sostegno alla preside del Michelangiolo, Rita Gaeta, che ha definito «vili» i ragazzi che hanno minacciato la studentessa: «È nel nostro solito modus operandi chiamare e confrontarci con i presidi quando a scuola accadono cose del genere. Lo faremo anche stavolta, visto che questa vicenda mi sembra davvero di estrema gravità».

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