Borghi va via e al Nazareno scoppia il caso Copasir. Boccia: “È stato eletto dal Pd, ora si dimetta”
Con l’uscita del senatore Enrico Borghi dal Pd per approdare da Matteo Renzi al Nazareno scoppia il caso Copasir. Spiazzati dalla brutta e inaspettata notizia, i dem chiedono subito le dimissioni dell’ex compagno di partito dal Comitato parlamentare. Borghi è infatti membro del Copasir, eletto dal Pd. Che ora si trova con un rappresentante in meno nell’organismo, a parte il presidente Lorenzo Guerini. Italia Viva, invece raddoppia essendo già rappresentata da Ettore Rosato. Il caso è ancora più esplosivo perché Borghi non avrebbe dato nessuna comunicazione preventiva sulle sue intenzioni di lasciare il Pd.
Borghi lascia il Pd e scoppia il caso Copasir
Lo stesso capogruppo al Senato, Francesco Boccia, dice di aver appreso la notizia dalla rassegna stampa. “Borghi lasci il Copasir”, è il tam tam che circola tra i parlamentari dem. “Porremo la questione”, dicono. Ma si tratterebbe solo di una richiesta perché non esiste alcun obbligo per un senatore che cambi gruppo di lasciare un incarico a cui è stato eletto. Boccia, amareggiato sul piano personale e deluso su quello politico, racconta di avergli chiesto informalmente di lasciare il Copasir. “Perché in organismi come quello ci si sta in rappresentanza di un partito e non a titolo personale”. Ma l’interessato fa sapere di non pensarci proprio. “Ripeto quanto detto a Repubblica. Ci sono delle prassi parlamentari e sono precise e puntuali”, risponde telegrafico Borghi. “Se fossi stato presidente del Copasir mi sarei dimesso. Ma permanendo nella mia condizione di parlamentare di opposizione rispetto la prassi parlamentare. E anche il ruolo per il quale sono stato indicato”.
Guerini: il comitato rimane costituito correttamente
In effetti, come sottolinea il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, il comitato rimane “correttamente costituito”. “La legge prevede che ci sia parità di rappresentanti di maggioranza e opposizione. Cinque membri a testa. E cosi è rimasto. Noi non entriamo nel profilo politico dell’equilibrio tra i gruppi, quello attiene ai rapporti tra i gruppi parlamentari”. Il punto, va da sé, è tutto politico e attiene agli equilibri interni all’opposizione, terremotata dalle valigie fatte in fretta e furia dal senatore vicino a Letta. Lo spiega bene la centrista ex forzista Michaela Biancofiore. “Con il passaggio del senatore Enrico Borghi dal Pd a Italia Viva, la nuova composizione del Copasir risulta sbilanciata rispetto al numero dei parlamentari iscritti ai vari gruppi di Senato e Camera. Per il fatto che i componenti del Copasir sono dieci già non tutti i gruppi sono rappresentati in seno all’importante organismo bicamerale”.
Biancofiore: l’organismo è sbilanciato, intervengano i presidenti
A questo punto – conclude la presidente del gruppo Civici d’Italia, Noi moderati, Coraggio Italia, Udc, Maie – sarebbe quantomeno inopportuno e grave che Italia Viva, col numero di parlamentari iscritti che ha, abbia due componenti. “Credo che la questione vada affrontata con urgenza magari in sede di capigruppo. Senza escludere la richiesta di dimissioni del collega Borghi. Che a mio parere, per lealtà istituzionale dovrebbe chiedere Renzi stesso. Lancio quindi un appello alla presidenza di Camera e di Senato per trovare una soluzione di equilibrio e rappresentanza politica, così come già fatto per la Commissione di Vigilanza Rai”.