Bocchino: su Meloni avevo dubbi, ma mi sono ricreduto. Per fare una Giorgia servono mille Schlein
Per Italo Bocchino resta il giornalismo la chiave di volta di una carriera editoriale e politica tornate alla ribalta grazie alle performance tv in veste di opinionista – («nei talk smonto le falsità contro il governo», dichiara lui stesso) – sia nel salotto di Otto e mezzo, che nell’arena di Piazza Pulita. Lo conferma lui stesso in un’intervista a tutta pagina rilasciata a la Repubblica, in cui esordisce: «Cosa è successo dopo l’uscita dal Parlamento nel 2013? Ho rimesso a posto la mia vita; ho riflettuto sugli errori commessi, alla fine un uomo è il prodotto degli errori commessi; e ho letto i libri che non avevo letto, visto i film che mi ero perso, ho viaggiato. Sono in partenza per l’India». E, soprattutto: «Sono tornato al Secolo, come giornalista. Ora ne sono il direttore editoriale».
Italo Bocchino: «Sono rinato grazie alla Meloni»
Una pagina ritratto, quella dedicata dal quotidiano diretto da Molinari a Italo Bocchino, in cui il protagonista ricostruisce le tappe professionali e politiche degli ultimi dieci anni. Anni vissuti da «padre separato» che ha «seguito le sue figlie». Anni in cui chi pensava che l’ex deputato si fosse ritirato a vita privata si sbagliava. Sul versante politico infatti, l’ultimo decennio ha visto Bocchino passare da un percorso lanciato ad alta quota come braccio destro di Gianfranco Fini, a quella che lui stesso definisce «la mia rinascita pubblica» “grazie” a Giorgia Meloni. Una strada che oggi lo porta ad asserire convinto: «Mi sono convertito. E come tutti i convertiti sono più convinto di altri». Nonostante, spiega nell’intervista a Repubblica, da principio Bocchino non credeva fino in fondo al progetto di Fratelli d’Italia, «però li votavo. Tre anni fa mi sono iscritto, online, come un militante qualsiasi».
La politica: «Non mi ricandido, ho chiuso… Ma presto mi sposo»
Un punto d’arrivo, frutto di una elaborazione e di una sintesi che oggi consentono a Bocchino di asserire: «Meloni ha fatto un capolavoro, rimettendo insieme tutti i cocci della diaspora a destra. Ha mantenuto l’identità, ma dentro un tasso di alleabilità altissimo». Concludendo: «Ci vorrebbero mille Schlein per fare una Meloni. Giorgia è una fuoriclasse che la sinistra c’invidia». La domanda sorge spontanea: quindi sarà candidato? La risposta è netta: «No, io con la politica ho chiuso». In compenso però a proposito di rinascite e nuovi progetti, Bocchino nell’intervista confessa di pensare di nuovo al matrimonio: «Sono felice così. Sei anni fa ho conosciuto un medico, Giusi. Presto ci sposiamo».