“Berlusconi fuori dalla terapia intensiva, risponde alle cure”: il nuovo bollettino medico

17 Apr 2023 13:24 - di Penelope Corrado
Berlusconi bollettino

Quella appena passata è stata la prima notte trascorsa fuori dal reparto di terapia intensiva per l’ex premier Silvio Berlusconi, che da ieri è stato trasferito nel reparto di degenza ordinaria dell’ospedale San Raffaele di Milano: oggi è arrivato il quarto bollettino medico dal ricovero.

Il bollettino medico su Berlusconi firmato da Zangrillo e Ciceri

«Al momento lo stato clinico e la risposta alle cure hanno consentito il trasferimento del presidente Silvio Berlusconi in un reparto di degenza ordinaria. Proseguono le cure e il monitoraggio dei parametri funzionali». Lo si legge nel bollettino medico a firma di Alberto Zangrillo e dell’oncologo Fabio Ciceri sulle condizioni di salute del leader di Forza Italia, da 13 giorni ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per curare un’infezione polmonare insorta nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica.

«Berlusconi è uscito dalla terapia intensiva e questo è un ottimo segnale. Io mi sono astenuto dal tentare un contatto perché aveva bisogno di tranquillità. Però sono molto fiducioso perché i medici sono molto fiduciosi, lui sta reagendo e si conferma di grandissima tenacia e che guarda sempre con fiducia al futuro»: queste le parole del Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, a margine dell’evento Facciamo semplice l’Italia, organizzato dalla Funzione Pubblica, presso l’Inail.

La polemica in Forza Italia: in questo periodo si è capito chi è un signore e chi no

Le condizioni di salute del leader di Forza Italia hanno rinfocolato polemiche nel partito. Esemplare, in tal senso, la nota polemica di Erica Mazzetti. “Il nostro Presidente Berlusconi esce dalla terapia intensiva – dichiara la deputata di Forza Italia – una notizia bella, che ci fa stare tutti più a cuor leggero. Noi, il popolo a cui Berlusconi ha dato una casa politica, non abbiamo mai smesso di essere con lui, soprattutto ora. In questo periodo difficile, abbiamo potuto constatare chi è un signore e chi no e poi sappiamo come è andata. Di leader vero ce n’è uno solo, altri dovrebbero partire dalla militanza, come ha suggerito il nostro capogruppo Barelli: meno tweet è più affissioni».

 

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