Ucraina, il governo: via libera agli aiuti militari a Kiev. Il sì di Calenda e le barricate dei 5Stelle
Via libera al sesto pacchetto di aiuti militari a Kiev. “Il Senato impegna il governo “a proseguire nell’azione di sostegno all’Ucraina. Favorendo ogni iniziativa finalizzata ad una risoluzione del conflitto. Lavorando con la comunità internazionale nel quadro delle Nazioni Unite”. Questo il passaggio chiave della risoluzione della maggioranza al Senato dopo le comunicazioni del premier Meloni in vista del prossimo consiglio europeo, il terzo dal giuramento del governo.
Ucraina, la risoluzione della maggioranza
Nella risoluzione che sarà messa a voti si parla ancora dell’impegno “a far fronte alle immediate esigenze per la resilienza dell’Ucraina, assieme agli altri Stati Membri dell’Unione europea. E a pianificare specifiche iniziative per la ricostruzione del Paese anche nella prospettiva dell’avvio del percorso di adesione all’Unione“.
Mennuni: l’Italia non più supina al tavolo Ue
Nell’intervento in Aula, spesso interrotto da applausi dai banchi dei ministri e del centrodestra, Meloni ha rivendicato l’obiettivo di far tornare l’Italia protagonista sugli scenari europei. Lavinia Mennuni prendendo la parola in aula ha ringraziato il presidente Meloni “per questo atto di attenzione e condivisione prima del consiglio europeo. Un’Italia che vola a Bruxelles, come è volata in tanti luoghi del modo in questi primi mesi, con idee chiare e proposte concrete”.
L’Italia vola a Bruxelles con proposte concrete
Al contrario – aggiunge la senatrice di FdI – di quando “spesso l’Italia restava muta e supina davanti decisioni non condivisibili. Oggi non è più così oggi, questo governo porterà a quel tavolo proposte concrete. E ha lavorato affinché il punto di vista italiano abbia l’attenzione che merita in Ue”.
Scurria: oggi è un giorno di primavera politica
Grande soddisfazione per la svolta è espressa anche da Marco Scurria, senatore di FdI. “I viaggi compiuti dal nostro premier non sono stati solo strette di mano ma accordi diplomatici, commerciali, politici ed economici. Siamo pronti ad una sfida globale sui vari temi al centro dell’agenda politica”. Scurria plaude al coraggio dell’intervento a tutto campo del premier Meloni. “Dalla transizione verde perché siamo conservatori e vogliamo salvaguardare la nostra identità, all’immigrazione perché l’Italia non può essere lasciata sola. Fino alla guerra in Ucraina, cercando di vedere questo conflitto in una futura ottica di pace”.
Guerra, immigrazione, energia
Per Scurria oggi è una giorno importante per il protagonismo italiano. “È il primo giorno di primavera. In Italia si respira anche una primavera politica, c’è un risveglio di progettualità, di riforme, di cambio di passo. Auguriamo perciò alla premier di portare questo senso di primavera anche nella grigia e triste Bruxelles ricordando all’Ue di riscoprire il motivo per cui è nata”.
Il sì di Calenda all’invio di armi e transizione
Le opposizioni arrivano sfilacciate all’appuntamento. Con i 5Stelle a muso duro contro l’invio di armi a Kiev, il terzo polo favorevole e il Pd in difficolta. Calenda annuncia il sì alla linea sulla guerra e sulla transizione green. “Votiamo per parti separate. Condividiamo la linea sull’Ucraina, è quella di Draghi, e la voteremo. Lo stesso sulla transizione ecologica non ideologica. Sul resto molta vaghezza da parte della Meloni, a partire dagli immigrati”.
La risoluzione 5Stelle contro gli aiuti militari
I 5Stelle invece presentano una propria risoluzione contraria all’invio di aiuti militari. “Il governo – si legge – si impegna in sede europea a profondere il massimo sforzo sul piano diplomatico. In sinergia con gli altri Paesi europei, per l’immediata cessazione delle operazioni belliche. Portando il nostro Paese a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto. Che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento”.