Soldati ucraini addestrati in Italia, Conte cavalca la paura: “Rischiamo la terza guerra mondiale”
Una ventina di soldati ucraini sono stati in Italia per un ciclo di addestramento all’impiego del sistema antimissile italo-francese Samp-T, che presto dovrebbe arrivare in Ucraina. Finora era stato reso noto solo l’invio di quattro istruttori italiani in Germania nell’ambito del programma europeo che prevedeva la formazione di 15mila militari entro marzo.
Chi sono i 20 soldati ucraini che spaventano Conte
Il ministro della Difesa mantiene uno stretto riserbo, ma, come riporta Il Giornale, «l’attività addestrativa dovrebbe essersi svolta presso la caserma Santa Barbara di Sabaudia (Latina), sede del Comando artiglieria controaerei dell’Esercito, da cui dipende il 4° Reggimento artiglieria controaerei «Peschiera», di stanza a Mantova, che ha in dotazione i 4 Samp-T».
«L’addestramento militare dei soldati ucraini in Italia conferma un’ulteriore escalation militare del conflitto e la partecipazione sempre più attiva del nostro Paese»: Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, in una dichiarazione a ‘Il Fatto quotidiano’.
«Ci è stato raccontato che avremmo messo in ginocchio la Russia con le sanzioni, poi che il sostegno militare ci avrebbe spianato una risolutiva vittoria. La verità è che passo dopo passo, armamenti su armamenti, ci stiamo ritrovando totalmente immersi in questa guerra senza che il nostro Governo e l’Europa tentino una strategia alternativa per percorrere una via negoziale e arrivare a una soluzione di pace. Bisogna concentrare tutti gli sforzi sul piano diplomatico perché stiamo rischiando di ritrovarci in una terza guerra mondiale».
Il Samp-T efficace come difesa contro i missili russi
Il Samp-T, come riporta il Fatto quotidiano, che è stato il primo quotidiano a dare la notizia è «il più prezioso e impegnativo contributo italiano alle forze che si oppongono all’invasione russa dal febbraio 2022. È la batteria missilistica di costruzione franco-italiana che dovremo consegnare entro la primavera all’esercito di Kiev, come deciso a gennaio. Si monta anche su camion ed è dotata di un sistema di controllo integrato nelle reti radar e satellitari dei Paesi Nato, capace di tracciare fino a 100 bersagli e di colpirne 10 contemporaneamente, a una distanza che può raggiungere i 120 chilometri a seconda del missile impiegato. Per gli esperti è un sistema molto utile nei confronti di missili e aerei della Federazione Russa». Un sistema difensivo che, secondo l’ex premier Conte, non andrebbe sostenuto.