Schlein, parla l’autore della vignetta: “Strumentalizzata a fini politici. E mi sono anche contenuto”

14 Mar 2023 17:34 - di Federica Argento
Vignettista Schlein

La vignetta di Elly Schlein ha suscitato un polverono. «Sono stato travolto da polemiche assurde, che non mi aspettavo assolutamente. Mi hanno dato dell’antisemita, ma ci rendiamo conto? A me, che non l’ho mai nemmeno pensata una cosa simile. Chi ha un volto pronunciato è da sempre pane per i miei denti. E’ chiaro, evidente che dietro le critiche ci sia una grande strumentalizzazione politica». Si sfoga il vignettista Francesco Federighi che, raggiunto dallAdnkronos, ha commentato così le roventi polemiche scatenate dalla sua caricatura della neo segretaria del Pd Elly Schlein apparsa sul Fatto Quotidiano. Sul quotidiano oggi in edicola era sceso in campo direttore Travaglio in persona per difendere il diritto di caricatura di tutti i politici. “Non spiego un bel niente”, ha scritto. Sarebbe come spiegare una barzelletta a chi non l’ha capita.

Il vignettista Federighi costretto a giustificarsi per il “nasone” alla Schlein

Ad argomentare è ora Federighi: «Io ho sempre trattato tutti allo stesso modo -scandisce il disegnatore- Chi è di destra, di sinistra, anarchico, nichilista, a me non frega nulla. Per uno come me un volto che ha delle caratteristiche particolari è un invito a nozze, l’ho sempre fatto con tutti. Per questo non riesco a capire questa polemica così assurda. Se non che, tra le righe, sia stata strumentalizzata la mia illustrazione per un qualcosa di più macabro, insano e malato». In particolare, il vignettista si sofferma sull’accusa di “antisemitismo”: «Il primo paragone che mi può venire in mente è che se io dovessi disegnare Woody Allen col naso alla francese solo perché è ebreo, sarebbe idiota, no?», sottolinea.

Il vignettista del “Fatto” replica a Mentana: “Non uso sotterfugi”

Federighi scandisce: «Le mie sono caricature, non sono vignette, che hanno un testo politico e si va su un altro terreno. La mia è una dissacrazione fisiognomica. Non ci vedo proprio questo sotterfugio del ‘naso adunco’, di cui ha parlato Mentana -dice il disegnatore riferendosi alle parole in merito all’illustrazione apparse su “Open” di Enrico Mentana- sono molto più diretto come persona e anche per questo le critiche mi hanno lasciato a bocca aperta». Però poi «ti possono infangare, macchiare, e può rimanere una macchia su di te, come ad esempio quella dell’antisemitismo: una cosa allucinante, che io non ho mai nemmeno pensato».

“Poverini, mi dispiace per chi non capisce cosa sia una caricatura”

«Se la gente non è capace oggi di riuscire a capire cosa sia la caricatura, di darle un ruolo, poverini mi dispiace per loro: non è compito mio spiegarglielo», osserva ancora il vignettista all’Adnkronos. E spiega che è la prima volta che gli accade da quando pubblica sul “Fatto” di Marco Travaglio, anche se in passato qualche politico se l’è presa. «Una volta misi in rete una caricatura della Meloni e so che non ha gradito, ma non ho mai pensato che avrei avuto polemiche o denunce», dice Federighi.

“E pensare che con la Schlein mi sono anche trattenuto”

Il disegnatore fa poi un parallelo: «Andreotti ha avuto duemila caricature da duemila caricaturisti italiani, ma è sempre stato abbastanza intelligente da capire il ruolo della caricatura e della sua potenza, alla fine. Che non viene scalfita da una sciocchezza provocatoria». Questo “incidente” avrà ripercussioni sulla sua personale libertà di espressione? «Assolutamente no. Continuerò ad esprimermi in tutta libertà”, assicura Federighi. Che chiude con un’osservazione ironica: “E pensare che mi sono contenuto, nel ritrarre la Schlein: perché mi sono detto: è già abbastanza bruttina di suo, non voglio esagerare. E la ricompensa è stata questa. Forse sarebbe stato meglio se avessi esagerato come volevo fare».

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