Saviano, l’ultimo sproloquio sul dramma di Cutro: “Colpa delle promesse di Meloni e Salvini”
Mancava solo lui, Roberto Saviano, a discettare e dispensare pistolotti pseudo-moralistici su accoglienza e tragedie del mare. Dall’alto del suo pulpito inquisitorio, lo scrittore non si lascia sfuggire la ghiotta occasione di sprizzare altro veleno contro governo e premier e, raccogliendo due piccioni con una fava, ergersi a Torquemada e auto-promuoversi fustigatore dei costumi politici, schermando l’ultimo intervento accusatorio dietro la tragedia di Cutro e un’invettiva in cui riecheggiano le solite tirate anti-governative. E senza tenere minimamente conto delle ricostruzioni e delle dichiarazioni degli addetti ai lavori della macchina di salvataggio e accoglienza, spara a zero: «Si potevano salvare tutti».
L’ennesimo, brutale attacco di Saviano a Meloni e governo
E allora, prima con un video pubblicato su Instagram in cui Saviano commenta le parole proferite della premier nella conferenza stampa a seguito del Consiglio dei ministri nel comune calabrese, prendendo stralci selezionati ad arte a cui l’autore – in nove minuti di messaggio da guru dal titolo, che è tutto un programma, “Smonto le balle di Meloni sul naufragio di Cutro” – replica come prevedibile che «siete voi i responsabili di questa tragedia», vale a dire Meloni e l’esecutivo. Poi, tornando a rincarare la dose delle invettive con un’intervista di oggi a La Stampa.
Lo scrittore-guru filosofeggia velenosamente su coscienza, bene e male
Una perorazione anti-governativa che esordisce con un incipit che, più che domanda e risposta – come la grammatica giornalistica suggerirebbe – parte a razzo con un botta e risposta dai toni agguerriti: Saviano, si potevano salvare le vittime di Cutro? «Si dovevano salvare». Ce l’ha con Giorgia Meloni? «Non ce l’ho con nessuno». Giorgia Meloni sostiene di avere la coscienza pulita. «Forse Meloni è indulgente con la propria coscienza». Sulle coste calabresi è naufragato anche lo Stato? «È sicuramente naufragata l’idea edulcorata che qualcuno coltivava su questo governo».
L’attacco sferrato da La Stampa: «La tragedia di Cutro è una conseguenza delle promesse di Meloni, Salvini e Piantedosi»
Saviano parla di coscienza. Filosofeggia su bene e male. Commenta su promesse e linea di governo, neanche fosse davvero quell’illuminato che la sinistra al caviale ha eretto a portavoce delle sue istanze buoniste e propagandistiche. Da giudice tutt’altro che super-partes che sentenzia e condanna. E che, in quanto tale, nell’intervista a La Stampa sulla tragedia di Cutro, emette il suo verdetto come fosse legge. Così, alla domanda dell’intervistatore: «Glielo chiedo come farebbe la premier: davvero lei, in coscienza, crede che il governo abbia voluto la morte di cento persone?». Lo scrittore replica: «Non dico che abbia “voluto”, ma le morti di Cutro sono la conseguenza delle dichiarazioni e delle promesse di Meloni, Salvini e Piantedosi. Sono le loro parole che diventano azione politica».
Saviano sfida il Vangelo e provoca i social
Proprio come, appena un paio di giorni fa, sempre in un suo recente post sulla strage di Cutro, Roberto Saviano si è spinto addirittura a modificare le parole delle Sacre Scritture per accusare l’esecutivo di averle «tradite». E mescolando al sacro, il profano di era social, dal Vangelo secondo Roberto lo scrittore-predicatore ha postato un brano apocrifo: «Ho avuto fame e mi avete affamato e diffamato». E trasfigurandosi in simbolo del “Vangelo tradito” ha proseguito con una discutibile reinterpretazione della realtà: «Erano forestieri, li avete respinti». Dimenticando che davanti alle coste calabresi non c’è stato alcun “respingimento”. Ma, purtroppo, è avvenuta una tragedia provocata dal mare impetuoso che i migranti stavano solcando da ore.
L’ira dei social si abbatte su Saviano “predicatore”
Implacabile la reazione degli utenti sui social. Commenti e repliche parlano da soli: «Respinti? Chi ha respinto chi nella vicenda di Cutro? Alimentare un clima d’odio, manipolando ad effetto informazioni e citazioni, è il modo peggiore per affrontare un problema così complesso, delicato e penoso come quello dell’immigrazione. Ma forse il suo obiettivo è un altro», ha sottinteso chiaramente un’utente. A cui è seguita – solo per citarne alcune – la severa la chiosa di un altro commentatore che ha postato: «Ha trovato il modo di plagiare anche il Vangelo. Incorreggibile». Poi l’interrogativo che apre al dubbio: «Sei anche prete ora…». Quindi, l’esplicito commento finale: «Lei è senza vergogna».