Periferie, Rampelli cita Buontempo: “Devono tornare il cuore della città. Via casermoni e degrado”

23 Mar 2023 13:43 - di Eugenio Battisti

Fari puntati sulla desolazione infinita delle periferie della grandi metropoli italiane. “Esiste un volume-inchiesta, ben documentato, sul degrado sociale e ambientale delle zone ai margini delle nostre città che occorre valorizzare. Per ripensare quegli spazi urbani. Un lavoro purtroppo trascurato dal governo Renzi dell’epoca”. Così Fabio Rampelli in aula alla Camera per la dichiarazione sull’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul degrado e l’insicurezza delle città e delle periferie approvata all’unanimità con 212 voti favorevoli e nessun contrario.

Periferie, Rampelli: ripensare quegli spazi di degrado e desolazione

Il vicepresidente della Camera nel suo intervento ricorda il lavoro svolto con sopralluoghi nella grandi città, come Milano, Roma, Palermo, Firenze. Che fotografano una situazione al collasso che ha lasciato interdetti molti amministratori delle piccole città. “Ma la cosiddetta e tanto declamata rigenerazione urbana, di cui molti colleghi hanno parlato, con basta. Ci vuole energia, ci vuole visione, una rivoluzione culturale che affronti il fenomeno alla radice. E che non può essere gestito con pochi spicci”.

La Francia ha investito 36 miliardi per demolire centinaia di scatoloni grigi

Il deputato di Fratelli d’Italia rammenta che la Francia ha stanziato ben 36 miliardi per il recupero delle banlieu mentre in Italia siamo fermi. “Dal 1998 i governi francesi hanno destinato 36 miliardi per demolire centinaia di scatoloni grigi nelle periferie delle città. Dove abitavano 5000 persone. L’Italia fino a Draghi compreso non ha avuto coraggio. E ha speso più soldi senza lasciare traccia. Abbiamo speso 100 per fare cappotti di plastica a scatoloni di cemento“.

“Riscoprire la dimensione comunitaria contro l’utopia collettivista”

Rampelli da architetto smonta pezzo per pezzo l’utopia collettivista che ha prodotto mostri urbanistici come Corviale e  Scampia, palazzoni senza anima abitati da migliaia di persone. Dove regnano l’abbandono e il disinteresse “perché niente ti appartiene”. Occorre riscoprire la dimensione comunitaria sul modello delle città giardino. Anche attraverso la pratica della demolizione e della ricostruzione edilizia. L’obiettivo – insiste Rampelli – è quello di dare vita a nuovi quartieri. “Che somiglino sempre più ai nostri borghi tradizionali, sul modello delle città giardino”. Una necessità avvertita anche dai progettisti dell’edilizia intensiva e dalle archistar, che infatti si guardano bene dall’abitare  negli edifici che hanno progettato.

Per rendere vivibile un quartiere non basta mettere un teatro”

“La commissione sulle periferie dovrà avere un diverso approccio e deve dare indicazioni di soluzioni. Non è vero che per rendere vivibile un quartiere vivibile basta inserire in quel contesto un teatro o un giardino. Non basta. Perché il grave  livello di insicurezza è figlio di questa utopia”. L’accelerazione ne ipermodernista – conclude il vicepresidente della Camera – dovuta alla cultura progressista nasconde una palese contraddizione. Da una parte si dice di voler percorrere la strada del basso impatto ambientale e del risparmio del consumo energetico. Dall’altra si procede con un edilizia intensiva che impatta sull’ambienta, tutta vetro e acciaio, quindi energivora. Si deve tornare a pensare le periferie come il cuore della città”.

La citazione di Buontempo: “Periferia cuore di Roma”

In conclusione Rampelli, tra gli applausi, cita Teodoro Buontempo, parlamentare del Msi e di An, “alfiere delle periferie”. Che coniò una slogan emblematico “Periferia cuore di Roma”. “Dobbiamo accettare la sfida di ripensare le periferie da capo. Ed è questo è il compito che spetta alla commissione che andiamo a votare”.

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